Arezzo
Simone Benassi, il secondo da sinistra
E’ tornato. Ma non per rimanere. Il commerciante Simone Benassi ha lasciato la sua nuova casa di Sharm el Sheikh, dove ha scelto di vivere dopo i primi 30 anni ad Arezzo, richiamato da un evento sportivo: la Coppa Italia di padbol, lo sport mix tra calcio e padel che ama praticare. Ripensamenti sulla scelta di vita in Egitto in nome di qualità della vita, clima e convenienza economica?
“No”, risponde deciso Benassi, della dinastia di negozianti degli articoli da regalo. Solo un breve soggiorno, poi ripartirà per l’Egitto con la fidanzata Sara e la figlioletta Zoe di 3 anni. La sua decisione, a ottobre, di chiudere l’attività storica e rifarsi una nuova esistenza nel Mar Rosso, ha fatto notizia. E’ irrevocabile e la ribadisce.
- Benassi bentornato ad Arezzo, cos’è questa storia del padbol?
E’ uno sport emergente che io pratico. Un padel giocato con i piedi e colpi di testa, sempre all’interno del vetro, in un campo che è un terzo di quello del padel. A Castelsecco da giugno c’è il primo club della Toscana, Rebote, con quattro campi. E domani, sabato 28 dicembre, ospita la Coppa Italia. La struttura apripista del padbol, gestita da Alessio Rossi e Andrea Pasquini, prossimamente si amplierà con beach volley e piscina. Intanto c’è questo importante evento.
- E lei gioca?
Sì, in coppia con Mattia Rossi, siamo l’unico team di Arezzo nella manifestazione della federazione Feidbol. Ci saranno 20 binomi provenienti da tutta Italia: dalla Sardegna, prima regione a partire con questa disciplina nata in Spagna, da Bari, Agropoli e altri posti. Quando ero più giovane ho praticato calcio, nelle giovanili del Santa Firmina e poi nei dilettanti con la Pianese e la Baldaccio Bruni Anghiari. Facevo il centrale difensivo, ho i piedi un po’ ruvidi ma me la cavo. Ho la testa dura e la uso molto.
- Cosa c’è in palio?
Chi vince va ai mondiali in Qatar.
- Quindi questo sport l’ha fatta ritornare ad Arezzo.
Sì. Poi la mia fidanzata doveva chiudere l’attività: passaggi burocratici vari, da completare entro il 31 dicembre. Ma il 10 gennaio ripartiamo. A Sharm intanto la casa non è rimasta vuota.
- Chi c’è?
Mia mamma Laura che è stata con noi diverse settimane, ma non è potuta partire per un contrattempo: ha perso i documenti. Con lei c’è anche mio fratello Andrea. Erano venuti già per farci visita, è andata che loro sono là e noi ad Arezzo...
- Simone, lei tornerà indietro sui suoi passi?
Macché, anzi forse l’opposto, quasi quasi ad Arezzo non torno più. Scherzo. Il freddo e il gelo comunque non li sopporto. Sogno la mia Sharm col suo clima: 26 gradi. Dal residence mi hanno mandato la foto dello schiuma party. E poi, appena sono arrivato in Italia, tra benzina e casello mi sono partiti 200 euro. In Egitto ho abbattuto i costi per utenze e carburante (20 centesimi il litro), per non dire dell’appartamento con piscina. Ripeto: non bisogna essere ricchi per fare una scelta del genere, basta una pensione o il coraggio di cambiare.
- Anche la sua compagna e la bimba sono così convinte come lei?
Si sono ben ambientate e l’inserimento di nostra figlia all’asilo è stato perfetto. Un paio di giorni di disagio per trovarsi in un ambiente diverso, con bambini arabi e russi, poi tutto liscio. Zoe ci va volentieri, ha legato, le insegnano inglese e ora quando torna a casa mi dice ‘What’s your name?’ o ‘How old are you?’... .
- La sua spiaggia attrezzata a Sharm quando apre?
Ad aprile. Occorre fare tutto per bene, qui sono molto ligi alle norme, come la somministrazione di alcolici, che non si può fare, idem la vendita di carne di maiale. Oltre alla spiaggia con ombrelloni e lettini aprirò un ristoro e un chiosco per aperitivi, taps e food.
- Si è integrato con la popolazione locale?
Nel residence ci stanno 60 italiani. A Sharm c’è una specie di Little Italy. Io ci sto da dio per clima e bellezza dei luoghi. Stando lì, capisci la loro cultura e il modo di vivere di questa gente. Il loro motto è: no problem. Tutto scorre secondo ritmi lenti, ma con serenità. Si gustano la vita. Domani gioco, faccio Capodanno qui e poi ciao: ce ne torniamo a Sharm.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy