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Arezzo

Il giorno della Corte d'assise per l'anziano che uccise la moglie malata di Alzheimer

Luca Serafini

11 Gennaio 2025, 07:27

Il giorno della Corte d'assise per l'anziano che uccise la moglie malata di Alzheimer

Qual è la giusta punizione per un uomo di 80 anni che dopo una vita impeccabile a fianco della sua donna, esasperato per la malattia di lei, prende una pistola, gliela punta contro e la uccide? E’ quello che dovranno stabilire i giudici togati e popolari che compongono la Corte d’assise di Arezzo dinanzi alla quale stamani alle 9, alla Vela del tribunale, si presenta Alessandro Sacchi, imputato per l’omicidio volontario della moglie Serenella Mugnai, aggravato dal rapporto coniugale.

In teoria un reato da ergastolo, ma che in questo caso fa eccezione per il fatto che, ha stabilito la perizia psichiatrica, quando il marito fece fuoco nell’abitazione di viale Giotto, la sua capacità di intendere e di volere era ridotta a causa dello stress accumulato per l’Alzheimer galoppante di lei. E ad una persona con parziale vizio di mente va riconosciuto uno sconto nel conteggiare la pena finale, oltre ovviamente alle attenuanti per un soggetto incensurato e irreprensibile. A quanto dunque ammonterà la condanna?

Non lo sapremo oggi, giornata dedicata alla fissazione del calendario delle udienze per sentire i testimoni, dopo l’ultimo tentativo della difesa di avere un giudizio abbreviato che consentirebbe un altro sconto di pena. L’ex agente di commercio in pensione è un uomo libero da prima di Natale. Dopo la scarcerazione gli sono stati tolti anche i domiciliari nella casa di riposo Fossombroni, dopo che i magistrati lo hanno ritenuto non pericoloso per gli altri e per se stesso.
Così Sacchi si recherà in tribunale partendo dalla stessa abitazione del delitto e avrà a fianco agli avvocati che lo assistono, Stefano Sacchi, suo nipote, e Piero Melani Graverini.

Non c’è parte civile a riprova di una situazione diversa dalle purtroppo frequenti storie di femminicidio. E fin da ora, al di là della sentenza, si può affermare che per l’anziano non ci sarà un ritorno in carcere in considerazione dell’età. Era il 21 giugno 2024 quando l’uomo uccise la moglie. Da alcuni mesi l’Alzheimer aveva trasformato la donna, 73 anni, rivoluzionando il suo comportamento, e il rapporto di coppia fino ad allora all’insegna del feeling, era stravolto.

Per affrontare quella situazione Sacchi, senza figli, non aveva ancora trovato le opportune contromisure con supporti sociali e sanitari mirati. Pensava di farcela da solo ma era impossibile. Alla vigilia delle nozze d’oro bastò l’ennesima incomprensione sul bucato in lavatrice e sull’orario per andare a dormire, che l’ottantenne cedette ad un impulso violento. Agì in preda a un “disturbo da stress traumatico” che aveva provocato in lui “una marcata riduzione delle capacità di intendere e volere”. Sparò e andò ad avvisare il vicino. Si fece arrestare. Piange ogni giorno Serenella che non c’è più.

La tragedia di viale Giotto passa oggi nell’aula dove il pm Marco Dioni ricostruirà i fatti portando testimoni e altrettanto farà la difesa. Infine la decisione della corte con giudici togati due donne: presidente Anna Maria Loprete e a latere Ada Grignani.

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