SANSEPOLCRO
Le reti usate dal gruppo a Montedoglio
Era una notte di luglio del 2017 quando i carabinieri forestali sgominarono una banda di pescatori di frodo che dopo aver piazzato 500 metri di reti nelle acque del lago di Montedoglio, aveva pescato 4 quintali tra carpe, lucci e persici. Pesce destinato al commercio.
A distanza di quasi 8 anni l’autista di quella spedizione notturna è stato assolto in appello. In primo grado era stato condannato a 6 mesi di reclusione più una multa. All’udienza di mercoledì, Adrian Z., 30 anni, ha voluto essere presente. Tornato a vivere in Romania, l’imputato con i suoi risparmi ha preso un aereo e si è presentato al tribunale di Firenze. ll suo difensore, l’avvocato Francesco Valli, con la sua arringa ha fatto cadere l’accusa, nonostante la gravità in sé del fatto di bracconaggio ittico: il suo assistito, è emerso, essendo da poco in Italia e svolgendo il lavoro presso una ditta dedita al commercio di pesce, riteneva di essere entro il perimetro della legge.
Non c’è dolo, dunque. Il tribunale di Arezzo nel 2022 era stato di diverso avviso nel valutare la sua posizione nell’ambito dei fatti di Montedoglio, quando in modo illecito era stata sottratta l’ingente quantità di pesce. Adrian Z. - è stato sottolineato in appello - era stato arruolato, senza contratto, dal titolare della ditta di pesca come autista per portare di volta in volta il gruppo di pescatori, tutti rumeni come lui, sulle sponde dell’invaso, per andare a riprenderli una volta terminate le operazioni. La notte del 7 luglio 2017 i carabinieri forestali, a seguito di una segnalazioni di alcuni pescatori del luogo, sorpresero il gruppo dei rumeni intento ad effettuare la pesca di frodo nel lago.
Quelli a bordo del gommone che stavano effettuando la pesca, si dettero alla fuga e fu fermato solo l’autista che si trovava sulla riva ad aspettare il rientro degli altri oltre al titolare della ditta successivamente rintracciato dai forestali di Sansepolcro e Pieve Santo Stefano. Adrian Z. si è fin da subito dichiarato innocente, dicendo che erano trascorse solo 2 settimane da quando era stato assunto, che la ditta per cui lavorava era regolarmente registrata con tutte le licenze e di non essere a conoscenza che nel lago di Montedoglio la pesca fosse proibita. Il giudice di primo grado pesò il fatto che non avesse un regolare contratto di lavoro, la pesca era stata effettuata in ore notturne, c’era stata quella fuga.
L’avvocato Valli ha scardinato il verdetto appuntandosi sulla mancanza del dolo richiesto per configurare il reato: l’autista si era trasferito in Italia in cerca di lavoro e operava per una società apparentemente legittima e dotata di regolare licenza ed aveva accettato il lavoro per un periodo di prova senza contratto con la convinzione che l’attività fosse pienamente conforme alla legge. Non essendo un pescatore, non aveva esperienza nel settore e non aveva mai preso parte attivamente alle operazioni di pesca, per cui non poteva essere ritenuto responsabile nei fatti avvenuti nel lago di Montedoglio mancando l’elemento soggettivo del dolo vale a dire la consapevolezza di commettere un reato.
Quanto alle modalità di pesca notturna che il tribunale aveva interpretato come sospette, sarebbero in realtà prassi comune nella pesca professionale per catturare alcune specie di pesci. Quanto alla fuga dei pescatori in località Bisolla, questa non dimostrava la consapevolezza di illecito perché, come confermato dai verbale dei carabinieri, i pescatori a bordo del gommone si erano allontanati a causa dell’arrivo di persone incappucciate (i pescatori del luogo che avevano avvertito i carabinieri) e si era sfiorata la rissa. Mercoledì a Firenze Adrian Z. ha fatto spontanee dichiarazioni in aula, i giudici hanno accolto in pieno i motivi di appello assolvendolo con formula piena da tutte le accuse. Il rumeno si è commosso ringraziando pubblicamente il suo legale, spiegando che la macchia di un procedimento penale aveva un enorme peso sulla sua reputazione e sulla sua possibilità di costruire un futuro in Italia.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy