Cortona
Manuel Cavanna
È stata definita processualmente la tragica vicenda di Manuel Cavanna. Il meccanico, residente a Chianacce di Cortona, morto sul lavoro in località le Tre Berte lo scorso 19 aprile. Il ragazzo fu colpito mortalmente al petto da un tubolare di ferro piegatosi nel corso di una lavorazione.
Il gup del tribunale di Siena, Chiara Minerva, ha accolto e definito i patteggiamenti chiesti dalle difese due soggetti indagati al termine dell’inchiesta aperta dalla Procura di Siena sulla tragedia, e convalidati dal pubblico ministero.
Uno degli indagati era il 69enne datore di lavoro di Cavanna, residente a Centoia, che ha patteggiato una pena da un anno e sette mesi, pena sospesa.
L’altro era un uomo di 47 anni residente a Chianciano Terme e proprietario del mezzo, un escavatore, che invece ha concordato una pena da un anno e sei mesi, anche per lui sospesa.
Per entrambi – difesi rispettivamente dagli avvocati Luca Fanfani e Giacomo Gonzi - le contestazioni erano di omicidio colposo, con l’aggravante per l’uomo per cui lavorava Manuel, del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
È stata un’udienza molto rapida. Era presente solo il datore di lavoro del 23enne, mentre per la procura c’era il pm Valentina Magnini.
Il giudice, valutando la congruità delle pene patteggiate, ha dato il via libera, chiudendo così una vicenda dolorosa e drammatica. Nessuna dichiarazione da parte dei legali delle parti a margine della decisione del tribunale senese.
Se sul versante penale la vicenda si è definitivamente chiusa, ci sarà ora una coda in quello civile, per stabilire il risarcimento da riconoscere alla famiglia del giovane meccanico, difesa dall’avvocato Gabriele Zampagni.
Secondo la ricostruzione accusatoria, la morte del ragazzo è sopraggiunta a seguito dell’uso di un profilato in ferro utilizzato per sbloccare l'autoarticolato su cui gli indagati e la persona offesa stavano lavorando. Come ha sottolineato il procuratore Andrea Boni, il pezzo per la forza esercitata “si piegava improvvisamente colpendo al torace il Cavanna causandone la morte immediata”.
Una ricostruzione della dinamica resa possibile “anche in conseguenza del comportamento collaborativo e delle dichiarazioni rese dagli indagati in sede di interrogatorio, dichiarazioni che sono apparse collimanti con la ricostruzione dell'evento fatta dal Servizio di Prevenzione Infortuni sul Lavoro”.
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