CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
A 13 anni va a scuola con la pistola e scoppia il finimondo: arma sequestrata, un adulto denunciato (per omessa custodia), poi tutto finisce con un sospiro di sollievo, i rimproveri, e il desiderio svelato dal ragazzo: “Da grande voglio fare il carabiniere.”
Giornata convulsa a Badia al Pino, nel comune di Civitella, dove si è verificato l'episodio, quella dello scorso 7 gennaio, al rientro dalle vacanze. È successo che alcuni compagni hanno riferito di aver visto l'amichetto estrarre dallo zaino la pistola ed un proiettile. Una semiautomatica calibro 7,65 presa di nascosto a casa. L'ha mostrata agli altri come una volta si sarebbe fatto con il giocattolo trovato sotto l'albero di Natale. La pistola era autentica anche se non aveva il colpo in canna. Occhi sgranati. Ha suscitato curiosità e la reazione di stupore da parte dei giovanissimi che frequentano le scuole medie: così che, manco a dirlo, la dirigente scolastica è venuta a conoscenza del fatto in un battibaleno.
Una segnalazione di quelle che fanno saltare in piedi come le molle, considerati certi episodi terrificanti che si sentono dalla cronaca soprattutto negli Usa. La dirigente ha quindi avvertito i carabinieri della stazione di Badia al Pino che si sono attivati. L'esibizione della pistola sarebbe avvenuta durante le attività pomeridiane, nelle pertinenze della sede dell'istituto comprensivo Martiri di Civitella di Badia al Pino. La pistola è saltata fuori successivamente, in seguito alla perquisizione a casa del 13enne.
Uno degli adulti che frequentano l'abitazione - non il padre né lo zio - ma comunque una figura della cerchia domestica con cui coabita, è stato denunciato per omessa custodia e gli sono state ritirate cautelativamente diverse armi regolarmente detenute. La pistola semiautomatica, pure quella regolarmente denunciata, invece è stata sequestrata. Ma per il ragazzo non ci sono conseguenze penali, solo la segnalazione al tribunale dei minorenni. Essendo sotto i 14 anni non è imputabile per la legge italiana. Avviato invece un percorso mirato educativo per fargli prendere consapevolezza dei rischi di certe iniziative illecite. La dirigente della scuola esclude connotati di bullismo e violenza giovanile nell'accaduto. Anzi, la sua volontà, ha detto il 13enne, è quella di entrare, quando sarà grande, nell'Arma dei carabinieri.
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