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Laterina

Grande commozione per la scomparsa di Giovanni Nocentini maestro, cronista e memoria del paese

Luca Serafini

26 Gennaio 2025, 09:09

Giovanni Nocentini

Giovanni Nocentini

Maestro. Cronista. Narratore e poeta. Cacciatore e appassionato di calcio. Giovanni Nocentini era la memoria storica, la voce e lo spirito di Laterina. Si è spento a 95 anni ieri mattina all’ospedale della Gruccia. Come corrispondente del Corriere Aretino poi diventato Gazzetta di Arezzo e quindi Corriere di Arezzo, ha raccontato la vita della comunità che tanto amava e che domani, lunedì 27 gennaio, alle 15 nella chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano a Laterina si radunerà per le esequie. La notizia ha suscitato cordoglio. Se ne va un grande uomo. In uno dei suoi tanti imperdibili scritti, Giovanni aveva narrato una personale, spassosa e commovente “divina commedia” con tono ora giocoso e ora drammatico.

Un viaggio ultraterreno, guidato dal suo babbo, perso molto presto, nel ruolo di Virgilio. Incontro finale del percorso di Giovanni-Dante, con la mamma, Maria, seduta su una nuvola d'oro dopo un'esistenza di lavoro per i figli e di grande dignità. “… aveva negli occhi la luce di Dio”, scrisse Nocentini. Per arrivare fin da lei, una carrellata di battute, aneddoti e storie di personaggi tratti dal mondo popolare laterinese. Ora saggi, ora sgangherati, autori di imprese e di frasi che Giovanni ha recuperato e tramandato.

Le cronache giornalistiche di Giovanni erano vivaci, mai banali, sapeva descrivere l’attualità con occhi curiosi e il bagaglio di chi ha profonda cultura. La scelta dei vocaboli, la modulazione del tono, il taglio anche critico. A scuola, il suo mondo, ha insegnato a generazioni di laterinesi tanto che il Maestro è indiscutibilmente lui. Punto. La caccia, poi, era per Giovanni un rito unico che raccontava con gioia ed emozione. Le vivaci cronache delle partite di calcio erano l’opposto dei soliti bla bla con frasi fatte e cliché usurati. Giovanni Nocentini sapeva la storia e le storie di Laterina, Ponticino e dintorni, e del territorio conosceva ogni piega.

Amava il suo paese così tanto e lo sapeva raccontare così bene, che riusciva a coinvolgere anche chi di quei posti non è. Cronista acutissimo, attento, creativo; ispirato autore di libri. Nel suo cuore pulsava la Laterina di ieri, quella dove ancora nel 1958 serviva salire su una imbarcazione per passare da una parte all'altra dell'Arno, la Laterina di oggi e quella dei figli e dei nipoti. Tutti al Corriere lo ricordano con affetto e ammirazione. Un signore. La redazione esprime sincere condoglianze alla signora Loretta, compagna di una vita di Giovanni, ad Alessandro e Alessandra ed ai loro figli.

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