Mercoledì 24 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Arezzo

Caffè dei Costanti ancora chiuso, Bertelli ad un bivio. Intanto La Vita è Bella di Benigni vince in tv

Luca Serafini

30 Gennaio 2025, 07:55

Caffè dei Costanti ancora chiuso, Bertelli ad un bivio. Intanto La Vita è Bella di Benigni vince in tv

La città vince di nuovo in tv con La Vita è Bella (martedì su Canale 5 2.645.000 telespettatori, share del 15,2%), ma una delle peculiarità di Arezzo immortalate nel film, il Caffè dei Costanti, resta tristemente chiuso ormai dal lontano 14 novembre 2021. Neanche il passaggio nelle mani di Patrizio Bertelli a marzo 2023 è riuscito a rianimare Le Stanze, storico locale con origini nel primo Ottocento, con affaccio su piazza San Francesco, l’ombelico del mondo artistico dove la basilica è scrigno di tesori unici: gli affreschi di Piero della Francesca.

All’inizio del 2025 non si scorgono movimenti dietro alla saracinesca del Caffè dei Costanti. Si cerca una soluzione. Ma in tutto questo periodo il presidente del gruppo Prada, imprenditore abituato a fare le cose perbene, a maggior ragione nella sua città, non ha trovato un soggetto del settore disponibile e/o in grado di gestire il prestigioso locale pagato 1 milione e 600 mila euro a Banca Intesa.

Un locale assai impegnativo da condurre, con altissimi costi, e che in passato ha avuto varie gestioni, l’ultima delle quali con Pietro Brocchi, in precedenza assieme a Marco Grotti (dal 2007). A parte le utenze e le forniture, molto pesanti sono i costi per il personale che nel periodo estivo può superare i venti addetti. Lo squilibrio tra inverno ed estate nel volume di affari, certe limitazioni nell’attività per collocazione e caratteristiche del locale, fanno delle Stanze quello che ad Arezzo si definisce così: “non è un boccon da ghiotti”. Nel senso che richiede ingenti sforzi economici che, dice la storia recente, non bastano, con decine di migliaia di euro di rimessa.

La strada dell’affidamento del Caffè ad un soggetto terzo non ha sortito alcun effetto, tanto che la riflessione della proprietà potrebbe essere, e tutti se lo augurano, quella di intervenire con una gestione diretta. Quello che già avviene a pochi metri di distanza con la Buca di San Francesco, altro luogo cult di Arezzo acquisito da mister Prada per salvarlo e rilanciarlo. Il bar storico di Arezzo manca molto alla città sempre più di dimensione turistica, per quanto nella stessa piazza non manchino attività dinamiche e di qualità. Un buco evidente nel cuore del centro storico sempre più nelle rotte dei visitatori italiani e internazionali. Di positivo c’è che anziché finire a chissà chi con la vendita effettuata da Banca Intesa al miglior offerente nel 2023, è andato ad un aretino che più aretino non si può.

Quel Bertelli nato accanto a piazza Grande che ha sempre tenuto in massima considerazione Arezzo, legandola alle fortune mondiali di Prada: oltre agli stabilimenti produttivi, le assunzioni di dipendenti, i progetti di sviluppo nella moda, anche interventi mirati come, per dire, l’edicola salvata in piazza San Jacopo, il palazzo di via Albergotti, il ristorante la Capannaccia, per non dire del milione di euro donati alla Pieve di Santa Maria per i restauri. Al fianco di Bertelli, come professionista, l’avvocato Giovanni Gatteschi. La base d'asta per i Costanti era di un milione e 400 mila euro. Bertelli comprò per 1,6 diventando con la società Peschiera proprietario dei 720 mq lordi con una grande storia alle spalle e un’identità. Un luogo cult anche nella storia del cinema, sfondo del film del 1997 che vinse gli oscar.

Roberto Benigni nei panni di Guido Orefice, nella pellicola passa davanti al caffè con il figlio Giosuè, interpretato da Giorgio Cantarini, che negli anni scorsi fu in visita alla città e anche nel bar prima dello stop. Le Stanze rivivono nei ricordi e nel film con quella scritta aberrante contro gli ebrei che Benigni spiega al figlio Giosuè con tenerezza per non spaventarlo. Un luogo diventato in qualche modo della memoria. Ancora parcheggiato con le quattro frecce in piazza San Francesco in attesa che qualcuno lo metta in moto. Non c’è la fila di interessati alla conduzione perché non è locale da business facile, anzi l’opposto. Bertelli, da magnate, ora potrebbe rompere gli indugi e accollarsi la gestione del Caffè, con un’operazione diretta che tenga conto di altri aspetti oltre quelli economici. Intanto il lungo letargo dei Costanti prosegue in attesa dell’idea vincente.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie