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Fratellini maltrattati, operatore tv aretino nella troupe Rai presa di mira con la carabina

Luca Serafini

08 Febbraio 2025, 08:41

Fratellini maltrattati, operatore tv aretino nella troupe Rai presa di mira con la carabina

Riccardo Nava

Ero all'esterno della casa del padre naturale dei bambini per svolgere il nostro servizio giornalistico, abbiamo suonato il campanello, ma nessuno ci ha risposto. Poi abbiamo sentito un sibilo. Tre colpi. Ci hanno sparato con la carabina”. Riccardo Nava, operatore televisivo aretino, 33 anni, racconta il grave episodio di mercoledì scorso a Paola, in Calabria, che lo ha visto coinvolto. Bersaglio durante lo svolgimento del suo mestiere. E come lui, tutta la troupe Rai di Storie Italiane, il programma condotto da Eleonora Daniele. C'erano anche i colleghi di Mediaset. “Erano le 13.44 sulla strada dove si affaccia l'abitazione della persona che dovevamo intervistare”.

L'uomo non è indagato. La storia sulla quale si è concentrata l'attenzione mediatica è quella dei fratellini di 2 e 3 anni che avrebbero subito maltrattamenti - sono in ospedale a Cosenza seguiti dai servizi sociali, stanno meglio - e che vede in corso indagini della procura per fare luce sulla natura dei traumi e sulle responsabilità da individuare nella cerchia parentale. Arrestato il compagno della donna.

Stavamo andando via dopo aver atteso alcuni minuti” riprende Riccardo “ci siamo accorti di essere sotto tiro, per fortuna nessuno di noi è stato colpito, abbiamo chiamato i carabinieri che sono intervenuti subito. In casa hanno trovato la carabina ad aria compressa ed è stata sequestrata. C'erano tre persone all'interno”. Il film maker Nava, il giornalista Rai Vito Francesco Paglia e tutti gli altri hanno poi riferito l'accaduto che è stato messo a verbale, con gli inquirenti che procedono. Solidarietà nei loro confronti è arrivata da colleghi e istituzioni, fino al presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Gesti così non fermano comunque l'attività di chi lavora per l'informazione,” dice Riccardo “infatti abbiamo proseguito nel nostro lavoro”. Nava è nato a Montevarchi ed è residente a Monte San Savino, per lavoro segue una miriade di vicende di cronaca in tutta Italia e in passato si è occupato anche del caso Guerrina Piscaglia. “Con la telecamera sono stato in zone di guerra, dove il pericolo lo metti in conto, poi ti accorgi che in Italia dove tutto dovrebbe svolgersi in modo normalissimo, puoi rischiare anche di più.”

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