Arezzo
Nuovo taglio di alberi in città. L'intervento riguarda 60 pioppi cipressini in via Campanacci, parallela di via Anconetana. “Questa volta - scrivono i cittadini sul gruppo social ‘Sei di Arezzo se…' - lo scempio non riguarda un solo albero, magari malato, o in zona rurale. Lungo le rive del Castro di Arezzo si sta cambiando il paesaggio cittadino”.
E ancora: “Lunedì (oggi ndr.) riprenderà l'abbattimento appena iniziato degli alberi, al fine di provvedere all'allargamento degli argini, dicono, ma appare evidente che il lavoro potrebbe essere effettuato salvando la maggior parte dei bellissimi pioppi presenti”.
I cittadini chiedono “di fare pressione presso le istituzioni (Genio Civile, Regione, Comune) affinché venga sospeso l'intervento, in attesa di verificare eventuali vincoli paesaggistici, o di costringere la ditta ad abbattere meno alberi possibile. In ultima alternativa, si chiede l'impegno a ripiantare lo stesso numero di alberi abbattuti”.
“Erano 62 pioppi, ne avranno già abbattuti una decina”, spiega Simona Coradeschi, portavoce del comitato Alberi di Saione. “Quello che ci fa arrabbiare è la modalità di intervento straordinario. Noi vogliamo capire come mai non si possono mettere i tubi da un'altra parte. Tanti alberi così cambiano il clima qui. Lungo gli argini gli alberi servono per trattenere la terra. Non sono pericolosi per la tracimazione del Castro”.
Come spiegato dall'assessore comunale alla manutenzione del verde, Alessandro Casi, è la Regione che sta lavorando sul fiume. “Al di là di chi sia la competenza - commenta l'assessore comunale all'ambiente, Marco Sacchetti - il ragionamento è semplice: non è che si abbattono gli alberi per sfizio. Probabilmente ci sarà la necessità di mettere in sicurazza l'alveo. I pioppi si ripiantano. Lo scempio dove sta? Se sono stati abbattuti ce ne sarà una ragione. I progetti vengono sottoposti a procedure incrociate. L'amministrazione ha l'obbligo di agire secondo le priorità. Faremo un approfondimento, sentiremo la Regione. Il tema è che bisogna stabilire delle priorità, non tutte le esigenze sono allo stesso livello”.
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