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Arezzo

Francesca Lucherini: "Io, l'urbanistica, mio padre grande sindaco e la città del futuro"

Luca Serafini

10 Febbraio 2025, 23:29

Francesca Lucherini

Francesca Lucherini

Francesca Lucherini, architetto, assessore all’urbanistica nella giunta del sindaco Alessandro Ghinelli. Ruolo chiave per la prima volta ricoperto da una donna. Quinto anno di vita amministrativa, quindi periodo più che sufficiente per una analisi basata sulle cose.

- Urbanistica. Intanto, per chi magari non è esperto, renda trasparente il valore che ha per una città avere un incarico in questo settore.

Prendiamo un mosaico: questo è Arezzo e il suo territorio comunale. Ora consideriamo ogni singola tessera: sono le tante proprietà immobiliari, terreni e fabbricati, che compongono il territorio suddetto. L’urbanistica guarda al mosaico, quindi al quadro d’insieme, e contemporaneamente alle singole tessere, per le quali fissa i possibili interventi che i proprietari possono compiere in un arco temporale che in genere è di durata quinquennale. Quelle singole tessere sono i parchi, le abitazioni, le fabbriche, le proprietà di enti pubblici, le strade, le scuole, le strutture sanitarie, i terreni agricoli e tanto altro. Se l’urbanistica fissa per tutto ciò il suo destino da qui a tot anni, è evidente come abbia fondamentale importanza per lo sviluppo di una città, dei suoi orizzonti produttivi, culturali, in termini di servizi al cittadino.

- Che fase urbanistica è per Arezzo l’attuale, dopo quelle del passato, dalla ricostruzione alla modernizzazione, dall’espansione urbana e produttiva, alle nuove necessità?

Una fase in cui, da tempo, l’indice di natalità è pari a zero e fortunatamente non ci sono più il bisogno di ricostruire, come avviene purtroppo altrove, e la necessità di grandi progetti di espansione al di fuori dall’attuale territorio. Si può parlare così di “urbanistica rigenerativa”. La nostra, poi, è una città bellissima che ha un centro storico di grande valore e quindi recupero, restauro e riuso di questo patrimonio sono imprescindibili. In quest’ottica, l’amministrazione comunale sta portando avanti da un lato la riqualificazione di alcune aree strategiche come la ex caserma Cadorna, il colle del Pionta, il cosiddetto “Terzo Luogo”, la zona della “Carbonaia”, dall’altro intende valorizzare la cinta muraria, l’area di San Clemente, il bastione della Prefettura, i giardini di Porcinai. Infine, c’è la massima attenzione alle richieste degli investitori, provenienti anche da fuori, che vogliono realizzare nuove attività economiche o sviluppare quelle esistenti, sfruttando il fatto che Arezzo sta dimostrando di essere sempre più attrattiva.

- Figlia dell’ingegnere Luigi Lucherini, ex sindaco scomparso nel 2022 che ha lasciato un segno nella Arezzo moderna. Che cosa prova a essere nel Comune che lui guidò?

Sono orgogliosamente figlia di un grande sindaco e quando ho ricevuto il mio incarico di assessore lui era più felice di me. Nel periodo in cui è rimasto in vita mi ha sempre espresso il suo apprezzamento per l’impegno con il quale portavo avanti, e porto tuttora, questo ruolo. All’ingresso del mio ufficio c’è la galleria con le foto dei sindaci di Arezzo ed è inevitabile che tutte le mattine veda mio padre e il suo grande sorriso. Non nascondo che ci parlo… comunque lo saluto ogni volta che entro ed esco… mi manca moltissimo. Credo ci siano state poche persone che hanno amato Arezzo quanto lui.

- Perché l’area Lebole per oltre 20 anni non è partita e anche adesso non c’è traccia di una operazione reale? Superficie privata, certo, ma una amministrazione pubblica ha il suo ruolo.

Purtroppo paghiamo ancora le scelte non fatte ai tempi di mio padre che, da sindaco, aveva trovato un importante investitore internazionale interessato a realizzare nell’area un outlet per prodotti di alta gamma. Magari, i tempi non erano ancora maturi e la città non colse l’opportunità di questo progetto. Di fatto l’area è vittima di un contrappasso: un tempo fonte di ricchezza per tutta la città è ridotta a una landa desolata e a un brutto biglietto da visita per chi arriva dall’autostrada. Non è vero che mancano investitori, anzi negli ultimi mesi ci sono state diverse manifestazioni di interesse. La trattativa spetta però al proprietario.

- A che punto sono gli iter per i nuovi supermercati?

Negli ultimi mesi il Consiglio Comunale ha approvato l’edificazione di due nuovi supermercati, uno in via Romana e uno all’inizio di via Setteponti: per entrambi presto partiranno i lavori.

- Ex Cadorna: senza ricorrere a termini tecnici, cosa avranno un domani aretini e visitatori in quella parte di città?

La trasformazione sarà profonda: da uno spazio chiuso e non fruibile dalla collettività, come deve essere un’area di pertinenza militare, avremo una piazza aperta a tutti, delle dimensioni di piazza Grande, con verde pubblico, tanti servizi come ad esempio gli uffici comunali e il nuovo centro per l’impiego, un’apertura all’altezza dell’attuale muro della Misericordia che metterà in collegamento via Garibaldi e via Petrarca. Sarà anche realizzato un parcheggio multipiano separato dalla piazza da un moderno edificio polifunzionale. Ecco il nuovo cuore pulsante della città, in un punto strategico, che farà affezionare gli aretini.

- Terzo luogo all’ex scalo merci. Idem.

Il “Terzo Luogo” è il progetto più ambizioso di questo mandato amministrativo, in grado di rigenerare e riqualificare un’area dismessa vicino alla stazione, a lato dei binari, inutilizzata da tanti anni, trasformandola in una lunga passeggiata, ricca di verde, piste ciclabili, servizi, dove passare il tempo libero. Cardine di tutto sarà la New Public Library, un edificio di concezione moderna, che non sarà esclusivamente un luogo di consultazione e un contenitore di cultura ma anche un centro di socializzazione con all’interno un bar, un auditorium, una sala mostre, piccoli spazi commerciali, una terrazza panoramica con un ristorante e un piano interrato per i parcheggi. La mobilità veicolare avverrà nel sottosuolo senza alcun impatto superficiale. Contiamo, come per la ex Cadorna, che scatti per il “Terzo Luogo” il gradimento dei cittadini e che l’area venga frequentata. Anche perché diventerà la cerniera fra il centro storico e il colle del Pionta e fra la stazione e la zona Baldaccio. Una passerella di collegamento sovrastante la ferrovia agevolerà questo tipo di evoluzione.

- Politica. Suo padre era vicino a Forza Italia, lei ha scelto Fratelli d’Italia.

Sono entrata in Fratelli d’Italia nel 2020 su invito del partito ma soprattutto perché mi ritrovo nei suoi valori e perché ritengo che sia guidato da una vera leader.

- Il prossimo sindaco deve essere un civico o provenire dai partiti?

Prima di tutto un sindaco è una persona, con una sua storia, la sua vita, il suo legame con la città: la scelta di un candidato dovrebbe sempre partire dalle qualità umane e politiche e dall’indice di gradimento che può suscitare sui cittadini. Non a caso mio padre venne eletto anche con tanti voti provenienti da Rifondazione Comunista. D’altra parte siamo una coalizione, con una componente civica, ed è giusto che anche il peso diverso dei partiti sia tenuto in considerazione.

- Quanto soffrì nel periodo di Variantopoli?

Molto. Vedere sgretolarsi tutto quello che era stato creato con fatica e sacrificio, anche familiare visto che a casa vedevamo mio padre solo qualche sabato a pranzo, è stato veramente duro da accettare. Tutt’ora è motivo di grande dispiacere.

- Cosa pensa quando passa dalle scale mobili, creatura di suo padre, e ci sono tutte quelle barriere perché le rampe non funzionano?

Penso che quella sia stata un’opera lungimirante, senza la quale oggi sarebbe impossibile accedere a piedi al centro storico provenendo da nord. Ovviamente dopo più di 20 anni la manutenzione è sempre più necessaria e gli agenti atmosferici fanno la loro parte nel rendere i tratti scoperti a maggior rischio di usura.

- Cosa pensa di aver apportato alla giunta Ghinelli?

Impegno, amore per la città, determinazione e pragmatismo femminile, volontà di lavorare in team come ho fatto nella mia professione per quasi 30 anni. Ritengo che una giunta possa lavorare meglio quando competenze e visioni politiche diverse trovano una sintesi positiva.

- Vorrebbe ricandidarsi e ripetere l’esperienza amministrativa?

Già questa è stata molto bella e positiva e ringrazio chi mi ha voluto in questo ruolo. È arrivata fra l’altro in un momento giusto della mia vita, sia lavorativa che familiare e questo mi ha permesso di dedicarle tutto il tempo necessario. Per il futuro resto a disposizione del partito e della città, confidando che l’esperienza da me acquisita possa servire.

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