Dipendente del Comune nei guai per una tanica di gasolio presa per sé: a processo per peculato

Dipendente del Comune cade in tentazione e finisce a processo con l'accusa di aver fatto rifornimento per sé a spese dell'ente pubblico. Vicenda ambientata a Castiglion Fiorentino e reato contestato il peculato, che secondo il codice penale è punito con una pena da 4 anni a 10 e mezzo, anche se il valore della merce non arriva a 100 euro.

La polizia municipale lo ha monitorato in seguito ad una serie di ammanchi emersi dalla contabilità. Aveva in uso un pick-up del municipio ed era solito recarsi alla pompa di carburante per il pieno al mezzo ma anche per rifornimenti di gasolio per i mezzi meccanici dell'ente. Un giorno del 2023 secondo il capo d'imputazione, una volta uscito dal distributore si sarebbe recato al deposito dei mezzi comunali e avrebbe preso una tanica con circa 20 litri di carburante, poi dopo averlo messo in un sacco nero lo avrebbe caricato nel suo mezzo.

A quel punto è scattato lo stop della municipale con la successiva contestazione. Ieri, 11 febbraio 2025, la vicenda è arrivata davanti al giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Arezzo, Claudio Lara. Il difensore, avvocato Roberto Alboni, ha chiesto il rito abbreviato, che consente di discutere il procedimento allo stato degli atti, con riduzione di un terzo della pena in caso di condanna. Udienza quindi aggiornata al 4 marzo per la discussione.

Il Comune si è costituito parte civile con l'avvocato Marta Tofani. Per quanto vi possa essere il dubbio di altri episodi simili, non ci sono prove e il processo riguarda solo il caso di una tanica. Il dipendente comunale è ancora in forza all'ente locale, con altre mansioni.

L.S.