Arezzo
Ladro in azione con la mazza alla CM
Sono entrati in azione attorno all'una e mezzo, torcia in bocca e mazza alla mano. Una banda composta da almeno quattro persone, quella che ha tentato il colpo in un'azienda di preziosi dell'Aretino, la CM Diamantature. E' il primo colpo di questo 2025, dopo un anno, quello appena trascorso, drammatico con 25 assalti. Per introdursi all'interno hanno sfondato un muro dell'azienda confinante, dopo aver rubato un muletto. E' successo nella notte tra domenica e lunedì a San Zeno, zona industriale alle porte della città.
I ladri prima hanno forzato la porta di una ditta specializzata nella costruzione di materiali industriali, poi hanno preso un muletto e sfondato la parete che confina con l'azienda di preziosi. Quindi con le mazze hanno allargato il varco. Una volta dentro hanno provato ad aprire la cassaforte, ma l'allarme e l'intervento immediato del vigilante di Sicuritalia li ha fatti scappare a mani vuote. Ingenti i danni che si sono lasciati alle spalle, soprattutto per l'azienda di macchinari. Sul posto la polizia di Stato, che ha avviato le indagini. Al vaglio degli investigatori anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
E proprio all'indomani di questo tentato assalto alla CM Diamantature, ieri mattina un nuovo incontro in prefettura ad Arezzo con i rappresentanti del mondo orafo.
“E' stato un incontro molto interessante - commenta Luca Parrini presidente della Consulta orafa di Arezzo - ci è stato raccomandato di fare molta attenzione a tutti i movimenti che notiamo attorno alle nostre aziende e di segnalare sempre alle forze dell'ordine anche quando un episodio ci sembra banale. Stare poi attenti a tutti coloro che frequentano le nostre aziende, fatto salvo per i nostri colleghi. Manutentori, elettricisti, idraulici. Tutti coloro che insomma per motivi diversi si introducono all'interno delle nostre aziende.”
Parrini sottolinea che si nota “una maggiore presenza delle forze dell'ordine nel territorio” e in
merito all'operazione recente dei carabinieri di Arezzo che ha assicurato alla giustizia 11 persone (in tutto 13 gli indagati, si complimenta con le forze dell'ordine, ma è consapevole che l'attenzione deve rimanere alta.
“Siamo sicuramente felici dei risultati raggiunti con l'ultima operazione dei carabinieri - prosegue Parrini - ma (riferendosi al basista del colpo alla Italiana Horo di Badia al Pino messo ai domiciliari ndr), vorremmo che i malviventi rimanessero in carcere. Abbiamo vinto una battaglia, ora dobbiamo vincere la guerra. Non possiamo dire di essere tranquilli”.
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