Arezzo
Il semaforo che sparirà e la lottizzazione G.Sei
La variante approvata giovedì in consiglio comunale per l'area G.Sei in via dei Carabinieri, dove le costruzioni mai finite sono in sonno da 15 anni, ha lo stesso effetto del bacio del principe su Cenerentola. Finalmente si svegliano. Sì, i blocchi tirati su dall'imprenditore Piero Mancini e poi rilevati dal fallimento dalla società Imar, ora possono essere completati nell'ambito di un'operazione urbanistica complessiva che va a trasformare due zone della città. Nel lotto in via dei Carabinieri accadrà questo: l'Eurospin, unica attività entrata lì in funzione, ha il via libera per l'ampliamento portando la superficie di vendita da 1,100 a 1,500 metri quadri, con ulteriori spazi di logistica. Intenzione della catena della grande distribuzione è presentarsi con il nuovo look prima dello shopping di Natale 2025.
Secondo step: i privati proprietari dell'area possono terminare le opere sui tre palazzi e portare avanti il completamento del quarto, quello rimasto a scheletro che, pare, non sarà più demolito. Nelle superfici a destinazione direzionale andranno uffici, sportelli, servizi aperti al pubblico e studi professionali. A pian terreno negozi di vicinato. Ma non è tutto, perché la variante consente a Imar di costruire un ulteriore immobile con funzioni commerciali: 3,500 metri quadrati di cui 1,500 alla vendita. Ovviamente, per accordi presi, si tratterà di uno store non di generi alimentari, trovandosi proprio a fianco di Eurospin. Sono in corso contatti e trattative con vari soggetti. Si ipotizza un format tipo “Brico” o comunque legato alla casa e all'hobbistica.
A fronte del via libera a edificare dato dal consiglio comunale, la Società curerà parcheggi e sistemazione dell'area, a sconto degli oneri. E dato che la vicina rotatoria il Comune l'ha costruita a sue spese, l'intesa con palazzo Cavallo è che Imar dovrà realizzarne un'altra e cioè quella, più avanti, prevista dove oggi si trova l'incrocio semaforico in zona Lebole, fonte di intoppi e rallentamenti. Un'opera di cui si ravvisa quotidianamente la necessità per superare l'ormai anacronistica intersezione tra il raccordo urbano e il raccordo autostradale, di là dal cavalcavia. L'attuale impianto fa da tappo alla circolazione e finché esiste, vanifica almeno in parte i vantaggi della rotatoria realizzata dal Comune posta prima del cavalcavia. La pratica ha ottenuto 19 voti favorevoli e 6 astenuti. L'operazione, a regime, ha un valore di circa 8 milioni.
L'assessore Francesca Lucherini, che ha seguito l'iter della pratica, ha commentato positivamente il via libera alla variante e ad altre due pratiche urbanistiche su ampliamenti e sviluppo di attività esistenti. “A dimostrazione” dice “di come il piano strutturale che abbiamo elaborato sia dotato dell'elasticità necessaria e renda appetibile Arezzo per investimenti di imprenditori che già operano nel territorio, che rivestono anche caratura internazionale e che genereranno in tal modo benefici sul piano occupazionale”.
Il complesso edilizio G.Sei ha una storia lunga e tribolata. Se ne parla fin dal 1992. A metterci mano fu Mancini nel 2005. Poi le difficoltà sfociate nel fallimento del 2013. Quindi l'asta, l'aggiudicazione per 2 milioni da parte della società Imar composta da più soggetti aretini.
Agganciata al Puc, progetto unitario convenzionato indispensabile per realizzare qualcosa, parte adesso l'ambiziosa operazione che riqualifica un pezzo di città dall'aspetto scadente e fluidificherà il traffico dalla doppia canna del Baldaccio al raccordo. I tempi? Rapidi per Eurospin, poi via a tutto il resto, mentre per la rotatoria il cantiere sarà tra un anno. L'arrivo di banche, assicurazioni, studi, sedi di enti istituzionali pubblici promette di rendere viva e pulsante un'area oggi in balia di se stessa. Il nome attuale nelle carte è “Circonvallazione est”, orribile, chissà come sarà quello che la comunità deciderà di usare per definire questo quartiere direzionale e commerciale.
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