Arezzo
Il capo della mobile Davide Comito
“L'addetto alla sicurezza ha riportato una ferita grave in una zona vitale. Dalla visione delle immagini, secondo la nostra ricostruzione, c'era la volontà di uccidere”. A parlare è Davide Comito, dirigente della Squadra Mobile di Arezzo, che ha arrestato in prima persona l'aggressore di Abdoulaye Mballo, 33 anni, addetto alla sicurezza, operatore di Ombra Security, accoltellato lo scorso 14 febbraio mentre stava lavorando al supermercato Conad di Via Giotto ad Arezzo. Il 33enne aveva appena allontanato il suo aggressore che aveva tentato di rubare un sacchetto di pistacchi. L'uomo, tunisino di 32 anni irregolare e con precedenti penali, era tornato e lo aveva accoltellato alle spalle, facendo perdere le sue tracce.
Dopo giorni di ricerche è stato proprio il dirigente della squadra mobile, che si trovava a Napoli in ferie, a riconoscerlo e fermarlo. A tradire il tunisino, il suo cellulare. “L'attività investigativa era già in corso da parte della squadra mobile di Arezzo - spiega il dirigente -, grazie alle testimonianze raccolte e un'attività tecnica sull'utenza in uso all'uomo, siamo riusciti a localizzarlo. Quando i miei collaboratori mi hanno detto quale era la cella agganciata dallo smartphone dell'uomo, io mi trovavo a Napoli libero dal servizio. L'ho intercettato - prosegue Comito - e coordinandomi anche con i colleghi della squadra mobile di Napoli è stata fatta intervenire una volante e l'uomo è stato fermato”. Comito ha rintracciato il tunisino nei pressi della stazione. “Nell'area della stazione - precisa il dirigente - ci sono vari punti frequentati da extracomunitari e quindi, andando a controllare in questi punti, l'ho individuato e l'ho riconosciuto subito”. Il tunisino prima di arrivare a Napoli, aveva girato nel nord Italia. Gli spostamenti erano stati monitorati. “Era sicuramente un soggetto in fuga - precisa Comito - era ben consapevole che erano in atto le ricerche nei suoi confronti ed era consapevole di aver commesso un fatto grave. Quindi la pericolosità del soggetto, la gravità del fatto e il pericolo di fuga hanno consentito il fermo di polizia giudiziaria”.
L'uomo è indagato per rapina, minacce aggravate e tentato omicidio. Al momento si trova nel carcere di Poggioreale. Un risultato di tutta la squadra di lavoro.
“Voglio congratularmi con i miei collaboratori che hanno fatto un lavoro veramente certosino nella ricostruzione dell'evento con la visione delle immagini e la raccolta delle testimonianze - afferma Comito - e poi anche tutta l'attività tecnica. Io sono sempre stato in stretto coordinamento con i colleghi che erano ad Arezzo che poi mi hanno comunque raggiunto a Napoli per la redazione degli atti. Io ho solo effettuato materialmente il fermo - conclude Comito - ma questo nasce all'esito di un'attività intensa svolta dalla Squadra Mobile di Arezzo sotto il coordinamento della procura della Repubblica”.
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