Arezzo
Anziana truffata a casa con il solito imbroglio del falso incidente causato da un familiare e comunicato da finti carabinieri, arrestati tre campani in fuga con la refurtiva. L'episodio è avvenuto mercoledì 26 febbraio tra Città di Castello, luogo della truffa, e l'Aretino, per la precisione lungo la Strada regionale 69 nel comune di Pergine Valdarno Laterina. I carabinieri della stazione di Laterina hanno arrestato per i reati di "truffa" e "furto in abitazione" tre giovani di origine campana, di età compresa tra i 18 e i 23 anni.
I militari dell'Arma erano in allerta in seguito a numerose segnalazioni di tentativi di truffa ai danno di persone anziane con la telefonata da parte di finti carabinieri/avvocati. Le segnalazioni provenivano da alcuni cittadini dei territori ricompresi tra Laterina Pergine Valdarno e Civitella in Val di Chiana. E' stato così disposto dalla Compagnia di Arezzo un servizio perlustrativo dedicato, condotto dalle stazioni competenti per territorio e dalla sezione operativa del N.O.R.M. di Arezzo.
E' stata intercettata una utilitaria, noleggiata a Napoli, che percorreva la Sr 69 in direzione Valdarno, con a bordo i tre giovani. Alla vista dei militari, uno degli occupanti, prima di essere fermato dai carabinieri, spiegano i carabinieri in una nota, ha lanciato dal finestrino un involucro, che è stato recuperato e conteneva i gioielli. Una più accurata perquisizione dell'auto ha permesso di rinvenire ulteriori monili per un valore complessivo di circa 8 mila euro.
Gli accertamenti hanno consentito di risalire alla vittima di una truffa perpetrata ad una signora 83enne della provincia di Perugia, per la precisione nel territorio di Città di Castello, poco prima. Solito cliché. Era stata contattata da un sedicente avvocato che, con la scusa di assistere il figlio a seguito di un incidente stradale, aveva richiesto 12.000 euro o un corrispondente valore in gioielli da consegnare ad un proprio incaricato, che subito dopo si è in effetti presentato presso l'abitazione.
La ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare che uno di quei tre giovani fermati, una volta presentatosi a casa dell'anziana, approfittando dello stato confusionale in cui la donna versava, oltre a ricevere dalla stessa quanto richiesto, si è appropriato di ulteriori gioielli custoditi in un cofanetto.
La merce è stata restituita alla vittima, che ha riconosciuto il ragazzo che l’aveva raggiunta presso la sua abitazione. L’autorità giudiziaria ha disposto che gli arrestati fossero associati presso la Casa Circondariale di Arezzo.
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