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Castiglion Fiorentino

Dipendente del Comune prende per sé 20 litri di gasolio dal rifornimento dei mezzi pubblici e viene prosciolto: ecco perché

Luca Serafini

05 Marzo 2025, 00:57

Dipendente del Comune prende per sé 20 litri di gasolio dal rifornimento dei mezzi pubblici e viene prosciolto: ecco perché

Dipendente del Comune viene sorpreso dalla polizia municipale con una tanica di gasolio sottratto dal rifornimento per i mezzi pubblici, ma viene prosciolto in tribunale. Epilogo a sorpresa per il caso di Castiglion Fiorentino che vedeva un cinquantenne accusato di peculato, a rischio condanna, esposto a pesanti conseguenze. L'uomo esce invece indenne dal procedimento penale scattato in seguito al fatto avvenuto nel 2023.

In primo luogo è emerso che il reato contestato, il peculato, non sta in piedi in quanto il lavoratore non è qualificabile come incaricato di pubblico servizio - presupposto necessario per integrare il tipo di imputazione - ma si tratta di "mero esecutore". Resta il fatto che fu effettivamente beccato dalla municipale all'uscita del magazzino dei mezzi comunali con i venti litri di carburante trattenuti si ritiene per uso suo.

Ebbene, il reato di appropriazione indebita che poteva essergli attribuito, necessita però di una querela. Che non ci fu. Perché il giorno dell'episodio è vero che una querela da parte del municipio era stata effettivamente fatta, ma al mattino in relazione ad ammanchi precedenti (non contestati con elementi probanti al dipendente), quindi non dopo la situazione riscontrata dagli agenti in tarda mattinata, quando scattò il controllo all'operaio in seguito al rifornimento al distributore e alle successive manovre. E saltò fuori la tanica.

Così, per difetto di querela, il giudice Claudio Lara del tribunale di Arezzo ha concluso il processo con un nulla di fatto. L'imputato era difeso dall'avvocato Roberto Alboni, l'ente era parte civile con l'avvocato Marta Tofani. La procura, con il pm Emanuela Greco, è giunta alla stessa conclusione del giudice: il proscioglimento. Il lavoratore dopo il controllo fu sospeso per sei mesi dal lavoro, è ancora in forza al Comune. In caso di condanna sarebbe potuto scattare il licenziamento.

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