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Arezzo

Quattro vigili del fuoco morti per lo stesso tipo di tumore. I figli: "Studiare le particelle Pfas presenti in tute e schiumogeni"

Tre aretini e un collega di Spoleto deceduti per glioblastoma. L'esigenza di capire se esiste una esposizione a sostanze nocive

Luca Serafini

05 Marzo 2025, 07:25

I vigili del fuoco deceduti

I 4 pompieri morti di glioblastoma

No, non inseguiamo risarcimenti, tanto meno le luci della ribalta. E non vogliamo neanche scalfire l'immagine del Corpo dei vigili del fuoco che i nostri padri hanno servito con tutto l'amore, la passione e la dedizione di ogni pompiere. Cerchiamo solo conoscenza, verità e in caso prevenzione”. E' questo il pensiero dei figli di tre vigili del fuoco di Arezzo accomunati da un crudele destino: sono morti per lo stesso feroce tumore cerebrale piuttosto raro che si chiama glioblastoma. Una patologia che, ecco il sospetto, potrebbe essere stata contratta sul lavoro.

Mario Marraghini, Maurizio Ponti e Antonio Ralli, questi i loro nomi, avevano anni e anni di servizio al comando di Arezzo, migliaia di interventi. Sono deceduti quando erano in pensione o stavano per andarci, rispettivamente a 64, 59 e 68 anni. Tre lutti consumati il 30 ottobre 2022, il 21 maggio 2023 e il 14 dicembre 2023. Diagnosi identiche. Glioblastoma di IV grado. Ieri sera, dall'Umbria, il quarto caso: Roberto Parlascino, di Spoleto, venuto a mancare il 27 marzo 2023 a 58 anni. Si era ammalato nel dicembre 2014. Per un periodo ha lavorato al distaccamento di Bibbiena prima del trasferimento in Umbria. La moglie Maria Grazia, appresa la notizia dei casi aretini, ha contattato le famiglie.

Coincidenza? Atroce combinazione del destino? O qualcosa di diverso? “Non abbiamo risposte, ma dei seri dubbi da verificare scientificamente ci sono, e crediamo che questa sia un'esigenza non rinviabile”, dice Matteo Ralli anche a nome di Alessio Marraghini e Marco Ponti, e con loro tutti i familiari. I sospetti da sciogliere riguardano le sostanze chimiche chiamate Pfas, presenti nelle dotazioni usate dai vigili del fuoco. Nelle tute protettive precedenti al 2014 e negli schiumogeni adoperati per spegnere gli incendi fino al 2020. Una possibile correlazione tra Pfas (particelle contenute in quei dispositivi) e la patologia contratta dai propri cari, è il nodo da sciogliere. Ed è l'interrogativo al centro di tre cause di servizio di cui una già conclusa con un nulla di fatto, mentre le altre due sono pendenti a La Spezia, dove sono state presentate le relazioni lo scorso 11 dicembre, con scarse possibilità di accoglimento.

Mancano studi scientifici specifici, è un terreno quasi vergine, dove il possibile nesso di causa ed effetto tra esposizione ai Pfas e il glioblastoma, seppur ipotizzato, non è mai stato oggetto di ricerche” spiegano i figli dei vigili. “E neppure esiste un monitoraggio a livello nazionale per avere il quadro esatto dei casi di questo tumore che negli anni si sono registrati tra vigili del fuoco o ex vigili”.

La tre famiglie aretine colpite dalle tragedie nell'arco di poco più di un anno, si sono conosciute in seguito ai propri lutti. Condivisione dello stesso dolore, ma anche la voglia di capire, approfondire, avere delle risposte. “Lo dobbiamo ai nostri genitori e a tutti gli altri lavoratori che potrebbero correre dei rischi. Si potrebbero invece adottare opportune tutele”, dice Alessio Marraghini. “Un'idea potrebbe essere” aggiunge “lo screening del sangue sugli attuali vigili, su base volontaria, da far eseguire da specialisti, per accertare eventuali livelli anomali di Pfas nel sangue”.

Lo slancio, generoso e pulito, dei figli dei vigili deceduti, cozza per ora sulla scarsa attenzione verso il tema fin qui ignoto. Un percorso tutto in salita. I primi tentativi di interloquire con i responsabili del Corpo, non hanno finora prodotto granché. Ma loro insisteranno, con determinazione ed equilibrio, con educazione e rispetto, consapevoli che il terreno è sdrucciolevole. Si rischia di passare per propagatori di allarmismo, quando l'intento è tutt'altro: saperne di più. E' stata la testata online  arezzonotizie.it  giorni fa a esporre la storia dei pompieri morti per glioblastoma di IV grado. Ieri su Rai3 l'appello dei figli perché sia avviata un'indagine epidemiologica. Lente d'ingrandimento sugli Pfas (PerFluorinated Alkylated Substances) gruppo di fluoruri alchilici dotati di proprietà tensioattive. Servono risposte. L'appello al ministero è scattato.

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