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Arezzo

Ha ucciso due donne, compagna e suocera, ed è all'ergastolo ma chiede alla Cassazione che la condanna venga annullata

Luca Serafini

08 Marzo 2025, 07:48

Jawad, Sara e Brunetta

Jawad, Sara e Brunetta

Ha ucciso due donne, la compagna e la suocera, ed è stato condannato all’ergastolo, ma ritiene la sentenza sbagliata e quindi da rifare. Jawad Hicham, l’autore del duplice femminicidio di via Benedetto Varchi, ha depositato il ricorso in Cassazione proprio ieri, vigilia della festa della donna. L’avvocato Maria Fiorella Bennati propone motivi giuridici che ora saranno valutati dai giudici della suprema corte.

L’uomo, 40 anni, accoltellò Sara Ruschi, madre dei suoi due figli, e la signora Brunetta Ridolfi, il 13 aprile 2023. Una doppia esecuzione: il marocchino uccise la compagna 35enne davanti ai figli, quindi la madre di lei, Brunetta, 76 anni. L’avvocato Maria Fiorella Bennati ripropone, sostanziandoli ulteriormente, i temi esposti in corte d’assise ad Arezzo e in appello a Firenze.

Un tema è il fatto che, secondo la difesa, i due non erano più una coppia stabile, la relazione amorosa era cessata, lui abitava con lei solo in attesa di sistemarsi altrove, pertanto non si può contestare l’aggravante (articolo 577 codice penale) che fa scattare l’ergastolo. Nonostante i 19 anni di vita assieme, i 2 figli (il maschio 17enne e la piccola di 2 anni) e benché Jawad vivesse nella stessa casa di Sara, il loro rapporto secondo la difesa si era esaurito.

Ma la difesa dell’ergastolano, per disinnescare il verdetto, punta anche sulla mancata disposizione di una perizia psichiatrica su Jawad, accertamento che, invece, secondo l’avvocato avrebbe offerto un quadro più esauriente. Quella notte dopo uno scambio di messaggi via social, Jawad, che non accettava l’idea della fine della storia, si alzò dal divano dove riposava, prese il coltello in cucina, poi si scagliò contro le due donne.

Poi scese in strada per telefonare alla polizia che lo arrestò. Sara venne assassinata perché voleva lasciarlo definitivamente e ricostruirsi una vita; la signora Brunetta venne ammazzata perché tentò di difenderla. Jawad Hicham, alle spalle lavori saltuari, è rinchiuso nel carcere di Prato.

Il figlio maggiorenne Anis ha fatto cancellare dalla carta d’identità il suo cognome e lo ha sostituito con quello della madre uccisa. Per ora non ne vuol sapere di rispondere alle lettere del padre e ai suoi inviti per una visita in carcere.

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