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Arezzo

Stalking con i carri funebri, perizia psichiatrica su una delle due donne accusate di perseguitare l'autotrasportatore

Luca Serafini

15 Marzo 2025, 07:14

Stalking con i carri funebri, perizia psichiatrica su una delle due donne accusate di perseguitare l'autotrasportatore

Il caso dello "stalking dei carri funebri", che ha visto l'autotrasportatore Paolo Zignani, cesenate, assediato per mesi da consegne di ogni genere ordinate da due donne, madre e figlia della provincia di Arezzo, ora sottoposte a ricovero coatto in una struttura psichiatrica, è giunto ieri sui banchi del Tribunale di Forlì.

Davanti al giudice Elisabetta Giorgi, ha preso avvio un incidente probatorio volto a chiarire il profilo psichiatrico di una delle due possibili responsabili. Dopo l'ordine di ricovero emesso dalla magistratura per la madre e la figlia, entrambe residenti in Casentino, è stata la figlia ad assumersi ogni responsabilità per le ripetute telefonate effettuate nel corso dei mesi, tramite le quali erano stati inviati in direzione Borello servizi e consegne, tra cui una quarantina di carri funebri destinati a "recuperare la salma" dell'autotrasportatore cesenate preso di mira.

"La madre non ha alcuna colpa, è tutta opera mia," ha dichiarato la figlia agli investigatori e ai sanitari, cercando di discolpare la madre. Pertanto, alla presenza del pubblico ministero Antonio Vincenzo Bartolozzi, del legale della parte lesa Raffaele Pacifico e dell'avvocato della presunta colpevole Francesca Malengo, il giudice ha incaricato il medico Michele Sanza di valutare, entro 90 giorni, la capacità dell'indagata di partecipare consapevolmente al processo a suo carico. Dovrà accertare, inoltre, se al momento dei fatti fosse pienamente o parzialmente capace di intendere e volere e se sia da considerarsi socialmente pericolosa; e, qualora risultasse pericolosa, quali strutture sarebbero più adeguate per le terapie e le misure preventive connesse alla sua condizione.

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