Arezzo
Corrado Prosperi e l'immobile all'asta
Un albergo al palazzo di vetro di Arezzo. L’idea fu scartata 25 anni fa e oggi torna a galla mentre il degrado assale l’area dell’edificio all’asta di viale Giotto che fu sede della Camera di commercio. E’ l’ingegnere Corrado Prosperi di Rinnova srl a tirare di nuovo fuori dal cassetto l’idea. Fattibile, sostiene, e anche utile ad una città sempre più turistica che nei periodi di punta ha bisogno di posti.
- Ingegnere, è vero che lei a inizio anni 2000 propose, non ascoltato, la conversione da uffici ad albergo?
Nel 2000, 2001 avevo interpellato la proprietà per avanzare il suggerimento che, volendo fare un’operazione veramente utile e vantaggiosa per Arezzo, sarebbe stato ottimale trasformare l’edificio camerale in attività alberghiera, e non solo. Un pieno 4 stelle in centro, di qualità, 75 - 80 camere.
- Su cosa poggiava questa proposta?
Ho una lunga esperienza alberghiera su oltre 30 hotel di elevato livello, nel settore impiantistico ma anche nella progettazione e realizzazione come contractor. Per viale Giotto avevo messo a punto un avant-project della trasformazione dell’immobile. Posso garantire che il palazzo è già fatto ad albergo, ideale, e che gli interventi strutturali sono veramente contenuti, facciata esclusa.
- Cioè?
Il problema lì è la dispersione caldo/freddo, che si può risolvere con una fascia interna in cartongesso alle facciate con i vetri. Occorre poi una seconda scala di sicurezza esterna. Per il resto i piani sono ideali come configurazione, tali da richiedere cinque cameriere, una per piano. La struttura dispone poi già di sala conferenze, area per salette e suite, un pianoterra in prospettiva versatile per cucina e ristorante, spazi interrati per magazzino e garage.
- Ma la sua idea non ebbe successo.
Ai proprietari avevo pure comunicato un dettagliato budget di spesa e di gestione, a puro titolo di indirizzo nelle valutazioni di mercato. Ma la prospettiva di super appartamenti di lusso da 5 mila euro a metro quadro fu quella preferita, con i risultati poi sotto gli occhi di tutti. Così si sono persi 25 anni in una situazione che aveva i crismi della qualità e che forse oggi potrebbe essere riportata in auge visto il buon andamento del flusso alberghiero, particolarmente in certi periodi dell’anno.
- Un’idea in cui lei crede ancora, da porre di nuovo all’attenzione.
Credo sia importante riporre l’accento sulla migliore destinazione del recupero immobiliare, con la riqualificazione di una zona di elite del tessuto cittadino.
La cronaca dei giorni scorsi ha posto in evidenza la scarsa cura se non proprio il degrado del luogo, tra rifiuti e trascuratezza. Quanto all’asta del palazzo di 7 piani all’inizio di viale Giotto, il prossimo tentativo ci sarà il 15 maggio con ribasso del 20%. Il primo aveva come base 3 milioni e 652 mila euro. Adesso si scende a 2.922.000.
La superficie lorda del fabbricato è di mq 944,30 per il piano interrato e per mq 2.658,72 L’attuale classificazione è residenziale e la società che lo possedeva è stata messa in liquidazione. Il futuro del palazzo di vetro resta un’incognita.
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