Arezzo
Studi e accertamenti sulle morti sospette
Prosegue l’indagine interna dei vigili del fuoco sul caso anomalo e tragico dei quattro pompieri che hanno lavorato ad Arezzo e sono morti per lo stesso tipo di tumore cerebrale, il glioblastoma. La direzione centrale del Corpo, dopo aver avviato l’inchiesta a inizio mese, ha inviato il 18 marzo una ulteriore richiesta al comando di via degli Accolti per sviluppare gli accertamenti. Si chiede di verificare se i vigili del fuoco “hanno partecipato insieme a interventi di soccorso tecnico urgente, facendo parte della stessa partenza e/o di partenze diverse giunte sul luogo dell’intervento considerato”. Occorre poi specificare di che tipo di intervento si trattava, la tipologia e “in caso di incendio o rilascio di sostanze pericolose, gli eventuali materiali/sostanze pericolose interessate”.
Si tratta dunque di scavare nelle schede di rapporto dei servizi, indietro nel tempo. Non sarà facile perché i dati potrebbero essere non solo nei pc ma anche sul cartaceo. C’è da riavvolgere indietro il nastro dell’attività svolta in seno ai vigili del fuoco dai quattro pompieri che sono stati poi colpiti dall’implacabile tumore cerebrale, poi morti nell’arco di tempo che va dall’ottobre 2022 al dicembre 2023.
L’indagine è volta ad acquisire elementi per risalire alla possibile esposizione dei vigili a qualche fonte nociva. Il dubbio iniziale era legato a schiumogeni per spegnere gli incendi e alle tute protettive. Dotazioni che potrebbero contenere Pfas, sostanze ritenute perniciose.
Nelle scorse settimane sono state le famiglie dei quattro vigili a sollevare il coperchio su una situazione meritevole di approfondimenti.
Mario Marraghini, Maurizio Ponti e Antonio Ralli avevano anni e anni di servizio al comando di Arezzo, migliaia di interventi. Sono deceduti quando erano in pensione o stavano per andarci, rispettivamente a 64, 59 e 68 anni. Tre lutti consumati il 30 ottobre 2022, il 21 maggio 2023 e il 14 dicembre 2023. Diagnosi identiche. Glioblastoma di IV grado. In Umbria è emerso il quarto caso collegabile: Roberto Parlascino, di Spoleto, venuto a mancare il 27 marzo 2023 a 58 anni. Si era ammalato nel dicembre 2014. Per un periodo ha lavorato al distaccamento di Bibbiena prima del trasferimento in Umbria.
Il ministero dell’Interno, dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile, direzione centrale per la salute, ha preso nella dovuta attenzione il caso glioblastoma. A richiedere la documentazione ad Arezzo è il direttore centrale Gaetano Vallefuoco.
Intanto, dopo i casi di glioblastoma e i sospetti, si attende l’avvio di uno screening sulla salute dei vigili del fuoco. La questione ha assunto rilevanza nazionale con una interrogazione in Parlamento degli onorevoli pd interrogazione siglata dai deputati Pd Marco Simiani, Emiliano Fossi e Simona Bonafè. Nei giorni scorsi i familiari dei vigili sono stati ricevuti dal comandante di Arezzo, Fabrizio Baglioni. Intento di vedove e figli è quello di fare luce per verità e prevenzione.
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