Arezzo
Paola Menghini e i contenitori
La data fatidica del porta a porta doveva essere il 3 marzo. Invece sono passati 21 giorni e in via Caduti di San Polo, nell'omonima frazione di Arezzo, nessuno passa a raccogliere i rifiuti selezionati dai diligenti cittadini. Che dopo una serie di segnalazioni andate a vuoto ora cominciano ad essere francamente stufi di riportarsi a casa i contenitori della differenziata e a fare il giro della città per trovare il posto giusto dove svuotarli.
“A suo tempo abbiamo ricevuto dal Comune tutte le istruzioni e le informazioni per ritirare l'occorrente dove mettere gli scarti per il porta a porta” dice Paola Menghini a nome del gruppo di abitanti della zona “quindi a Tregozzano ci hanno dato il kit, tutti i contenitori per i vari tipi di rifiuto e i sacchi gialli per la plastica”. Paola prosegue: “All'inizio ho pensato che ci fosse stato un equivoco e poi tutto sarebbe andato a regime, invece no, passano le settimane e qui non si vede nessuno: noi lasciamo i mastelli, che però restano sistematicamente ignorati. Il camion porta via soltanto il rifiuto organico, mentre per multimateriale, indifferenziato, carta e cartone, siamo costretti a riprenderci i contenitori e trovare soluzioni alternative”. Una situazione che alla lunga diventa difficile da sostenere. Tra disagio e disappunto. Le perplessità iniziali, a distanza di tempo si stanno trasformando in esasperazione. Sembra di sbattere su muri di gomma, nessuno che ascolta e rimedia. A ieri il problema restava senza soluzione né spiegazione.
“Ho scritto a chi si occupa del servizio, ma anche all'Igiene pubblica del Comune, perché così non si può”, aggiunge Paola. Resta non ritirata anche la plastica, inserita dai cittadini nelle buste gialle anche queste consegnate con il kit della differenziata.” Sono incredula e ho scritto anche alla Asl dopo i vari reclami fatti al numero verde, che spesso non funziona, ho scritto per posta elettronica a Sei Toscana e mi è tornata una di quelle mail automatiche, poi null'altro.”
E la cittadina continua: “Dal 3 marzo scorso doveva partire la raccolta differenziata porta a porta, il Comune aveva avvertito del nuovo servizio sottolineandolo come un fiore all'occhiello per la città e i cittadini, ad oggi solo l'organico viene ritirato. Anche sabato scorso come le altre volte ho dovuto riportare tutto a casa: al di là del disagio anche sotto il profilo igienico non va bene, il sacco dell'indifferenziato manda cattivo odore. Se vai a cercare cassonetti pubblici vicini, li trovi che sono traboccanti, purtroppo sono costretta ad andare a cercarne in giro dove non sono stracolmi. Nel frattempo pago la Tari, normalmente come se tutto funzionasse.”
E pensare che il Comune nei mesi scorsi aveva inviato anche ai cittadini di via Caduti di San Polo una lettera con scritto: “Cara cittadina, caro cittadino...”, annunciando la “riorganizzazione” del servizio di raccolta dei rifiuti su tutto il territorio, con l'obiettivo di “aumentare la percentuale di recupero delle varie frazioni merceologiche e di decoro urbano”.
E si diceva ancora, sempre nella missiva che i cittadini conservano: “Le zone di San Fabiano, via delle Conserve, San Polo, Cà di Cio, Puglia, Libbia, Chiassa Superiore, verranno servite con sistema di raccolta domiciliare, cioè porta a porta”.
Si parlava di “servizio puntuale” per la “separazione delle diverse tipologie di rifiuto”. Ed era scritto in neretto: “Il nuovo servizio inizierà dal 3 marzo”.
Per ora qui non si è visto.
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