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Arezzo

Maxi giro di droga per la movida: arresti, indagati, interrogatori e sequestri. Spacciatori nella rete dell'operazione "Pulizia"

Luca Serafini

27 Marzo 2025, 05:58

Maxi giro di droga per la movida: arresti, indagati, interrogatori e sequestri. Spacciatori nella rete dell'operazione "Pulizia"

Più di 20 persone indagate per spaccio di droga, di cui 4 rinchiuse in carcere, un giro di 70 clienti tutti identificati con nomi e cognomi, anche insospettabili, ed un business economico voluminoso. L'operazione “Cleaning” ad Arezzo non ha tradito le attese - fare pulizia era l'obiettivo - stando almeno ai primi elementi che filtrano dal consueto riserbo, mentre è in corso la fase degli interrogatori che può precedere nuove misure cautelari.

Intanto è comunque emerso tutto un vivace mondo di consegne di cocaina, hashish e marijuana, sorretto dal più potente dei canali comunicativi: il passaparola. I carabinieri e la guardia di finanza hanno rovesciato come un calzino le piazze e le strade di Arezzo, ma anche della provincia, arrivando in Valdarno a Montevarchi e Cavriglia, e in Valdichiana a Castiglion Fiorentino. Ma due indagati ci sono pure a Città di Castello: un uomo e una donna quarantenne, italiana, mentre quasi tutti gli altri presunti spacciatori sono di origini albanesi.

Non viene contestata l'associazione a delinquere nonostante l'ampiezza e simultaneità della rete distributiva: ognuno svolgeva l'attività di spaccio in proprio, magari si conoscevano l'un l'altro ma non c'era una vera organizzazione strutturata.

Scopo dell'operazione Cleaning era, come detto, entrare a gamba tesa nel settore del micro spaccio di sostanza stupefacente che spesso è affiancato ai luoghi della movida e dell'aggregazione dove nei fine settimana si accendono luci, musiche ed eventi.

Il lavoro degli inquirenti - coordinati dal pm Marco Dioni - abbraccia tutto il 2024 ma si estende anche nell'anno precedente e si riferisce ad una infinità di cessioni di droga agli assuntori, tutte o quasi documentate con immagini. Consegne che avvenivano fuori dai locali, in luoghi di incontro occasionali, momenti fugaci dove una mano si allunga e l'altra pure. Dosi in cambio di soldi. Cocaina (70 / 80 euro il grammo) ma anche hashish e marijuana.

L'attività degli investigatori è stata capillare: telecamere per seguire gli spostamenti dei pusher, gps, cimici piazzate nelle auto, intercettazioni sia ambientali, che telefoniche, e poi osservazioni dirette, pedinamenti: alla fine le indagini hanno restituito un sacco di informazioni di rilievo penale.

Le punte dell'iceberg sono emerse nei giorni scorsi con alcuni arresti e con sequestri importanti (60 chili di hashish), ma il quadro della situazione è ampio e articolato. Le posizioni degli indagati, quasi tutti albanesi, sono differenti da caso a caso, ci sono i più coinvolti e quelli marginali. Tra gli avvocati che si occupano del caso ci sono Roberto Alboni, Francesca Arcangioli, Alberto Borghini, Massimiliano Dei, Alessandro Mori, Alessandro Serafini. Il fascicolo dell'indagine sul spaccio di strada è voluminoso, migliaia di pagine, nelle prossime ore previsti nuovi interrogatori dinanzi al gip Stefano Cascone.

La riforma introdotta dal ministro Carlo Nordio prevede che in certi casi le misure cautelari chieste dal pubblico ministero - dall'obbligo di firma alla custodia in carcere - possano scattare dopo aver ascoltato la persona sottoposta a indagine. Il reato contestato a tutti, con intensità di coinvolgimento diverso da posizione a posizione, è l'articolo 73 comma 1 del dpr 309/1990 che resta la pietra angolare dei reati in materia di stupefacenti.

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