Arezzo
“Mi hanno contattato con il numero 0575/4001 (numero della Questura di Arezzo), dicendomi che ero sotto indagine perché vittima di un furto. Invece non era la Questura, erano dei truffatori. Tutti purtroppo ci possono cascare”.
A raccontare la disavventura di cui è stato vittima è un artigiano aretino, che preferisce rimanere anonimo. La truffa poi è stata sventata, ma lui ci tiene a far emergere quanto accaduto per mettere in guardia altre probabili vittime. Tutto è iniziato con una chiamata che risultava arrivare dalle Poste.
“Mi hanno detto che nel mio conto risultavano due movimenti non autorizzati, chiedendomi se ero stato io ad autorizzarli e ovviamente ho risposto di no”.
Qui è iniziato il contatto con il truffatore, che ha segnalato movimenti sospetti sul conto: due bonifici da circa 4 mila euro ciascuno non autorizzati.
Gli è stato detto che sarebbe stato contattato dalla polizia di Arezzo e qui il colpo di scena. I truffatori hanno fatto risultare che la chiamata arrivasse veramente con il numero della Questura, lo 0575/4001.
L'uomo ha anche verificato il numero. “Sono andato sui motori di ricerca - racconta l'artigiano - e ho visto che era proprio il numero della Questura di Arezzo. Mi hanno chiesto di collaborare il più possibile”
Una telefonata di oltre 20 minuti, in cui l'artigiano era invitato a non interrompere la comunicazione. “Mi dicevano che non dovevo staccare - prosegue la vittima - e di rimanere sempre in contatto con loro, perché altrimenti avrei inquinato le indagini”.
Il finto poliziotto per tutto il tempo lo ha tenuto al telefono, convincendolo a recarsi all'ufficio postale più vicino. A questo punto gli hanno chiesto di compiere alcuni pagamenti attraverso un apposito Iban.
“Mi hanno detto di compilare un documento e non staccare mai il telefono, mi hanno dato un Iban, un nome, una causale e un importo, 9,800 euro. Lì mi sono accorto che stavo per fare un grave errore”.
La vittima, che in un primo momento aveva creduto alla bontà della richiesta a questo punto si è accorto del raggiro ed ha contattato la Questura, questa volta quella vera.
“Ho chiamato lo 0575/4001 e mi ha risposto la Questura di Arezzo, quella vera e mi hanno detto di fermarmi perché era una truffa”. Tutto si è risolto, dunque, ma l'artigiano aretino ci tiene a mettere in guardia le altre persone. “Ci tenevo a rendere pubblico quanto mi è successo, affinché non accada ad altri”.
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