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Arezzo

Il re delle truffe Roberto Meocci è libero, scarcerato dai giudici per motivi di salute: altro colpo di scena nella vita da film

Luca Serafini

30 Marzo 2025, 08:39

Roberto Meocci

Roberto Meocci

Il “re delle truffe” è libero. Da venerdì sera Roberto Meocci, una sfilza di imbrogli e di condanne alle spalle, è a casa. Non si tratta di domiciliari, ora è proprio senza alcuna misura restrittiva. Scarcerato dai giudici del tribunale di sorveglianza di Firenze per motivi di salute. Un colpo di scena.

Si chiama differimento della pena, articolo 147 del codice penale, e riguarda il noto personaggio nato a Sinalunga nel 1966, residente ad Arezzo, protagonista da anni delle cronache per raggiri di ogni genere anche ai danni di vip, messi in atto con modalità e abilità straordinarie. Spesso spacciandosi come avvocato Menarini, della celebre famiglia. In base alle sentenze collezionate fin qui, Meocci ha totalizzato un conto con la legge da saldare fino al 2035 (ma ha ottenuto uno sconto quinquennale). La sua scarcerazione fa rumore e arriva proprio mentre si sta celebrando ad Arezzo, tra gli altri, un processo su presunti certificati medici falsi prodotti da Meocci in passato per buggerare la giustizia. E invece le porte della prigione si sono aperte proprio sulla base di aspetti clinici.

Alla luce di perizie e documentazione sanitaria prodotta, l'istanza dei difensori di Roberto Meocci è stata accolta. Il legale di fiducia storico dell'uomo è Fabio Andreucci, affiancato nel tourbillon di processi dall'avvocato Francesco Cherubini. Andreucci sottolinea con soddisfazione il provvedimento ottenuto: “E' un risultato importante. Apprezzo l'equilibrio usato dal tribunale di sorveglianza, chiamato a contemperare la situazione di un detenuto con il diritto alla salute, che è riconosciuto ad ogni cittadino”. La richiesta accolta riguarda la possibilità di seguire cure specifiche e di sottoporsi a interventi chirurgici da parte di Meocci. E' vero che esistono strutture sanitarie anche interne alle carceri, ma per determinate situazioni il cittadino ha il diritto di poter scegliere dove rivolgersi.

L'avvocato Andreucci mantiene il riserbo sulla patologia di cui soffre il suo assistito e che sta alla base dell'altra azione promossa verso lo stesso tribunale di sorveglianza, ancora da decidere. Quella che riguarda l'incompatibilità tra la condizione di salute di Meocci e il regime carcerario.

“Il 10 aprile su questo aspetto” aggiunge l'avvocato Andreucci “è in programma una specifica udienza a Firenze, dopo che la Cassazione ha rinviato la decisione dopo aver accolto il nostro <ricorso contro il precedente no alla scarcerazione”. Cosa accadrà il 10 aprile non è dato saperlo. Di certo c'è che in questa fase transitoria vige il provvedimento ponte del rinvio della esecuzione della pena (che non è stata cancellata) che ha restituito provvisoriamente la libertà piena a Meocci. Di recente i legali avevano ottenuto la riduzione di 5 anni del suo cumulo di pena: non più fino al 2035 ma fino al 2030. Con la buona condotta, lo stop potrebbe arrivare fin dal 2028. Un bello scivolo. Sulla vorticosa vita di Meocci si pensa di realizzare un film o una serie. Ci sono contatti.

Ha truffato gente di ogni tipo in mezza Italia. Capace di carpire la fiducia. Si presentava con la Bentley bianca, autista, abiti costosissimi, linguaggio forbito, orologi super. Proponeva affari, posti di lavoro, facili guadagni, millantando amicizie in alto (amico di Lotito, figlioccio di Andreotti, nipote di Moratti, vicino a Gelli), poi spariva dopo essersi fatto versare soldi sui conti riconducibili a lui e a chi gli stava vicino. A suo modo un artista del bluff. Ha fatto credere di poter realizzare abiti per il Milan e Ita, di poter ottenere griffe o Ferrari a prezzi di realizzo, di vendere bar ai cinesi, di piazzare cosmetici per cani alla Casa Reale, di collocare figli in banche europee. Raggiri anche artistici, che bruciano ancora a tanti, di sicuro perplessi per la sua libertà.

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