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Arezzo

Turismo di Pasqua rebus in città a causa dei ponti troppo a ridosso, ma il settore pensa positivo

Luca Serafini

08 Aprile 2025, 20:02

Turisti al Prato ad Arezzo

Turisti al parco del Prato

Dopo un 2024 stellare per il turismo, un gennaio in lieve calo con miglioramento nei mesi di febbraio e marzo, ora il barometro di aprile segna incertezza. Che aria tira in vista di Pasqua (20 aprile) e Pasquetta nella città sempre più meta di soggiorni di gruppo o familiari? Lo chiediamo a Laura Lodone, responsabile turismo di Confcommercio Toscana.

- Come vanno le prenotazioni su Arezzo?

Sentendo gli albergatori, la situazione è faticosa, un po’ a macchia di leopardo, ma siamo fiduciosi. Prima di prenotare gli italiani riflettono molto, anche spendere un euro è un impegno. E poi, va detto, per questa Pasqua il calendario non è certo di aiuto.

- In che senso?

La Pasqua così vicina ai ponti di primavera, quello del 25 aprile e quello dell’1 maggio, non favorisce le città, gli short break, mentre offre opportunità a chi intende affrontare viaggi lunghi e programma vacanze di tipo diverso. Nessuno sta in una città 15 giorni, anche la più bella. Questo spiega la fase attuale un po’ rallentata, ma ancora è presto e la finestra delle prenotazioni è aperta.

- Quindi?

Io credo che si arriverà comunque ad avere una buona occupazione per Pasqua e per buona intendo dal 70 per cento in su, magari no sarà lo stesso per tutti, sarà favorito chi ospita gruppi. In definitiva parlerei di cauto ottimismo. I ponti, poi, sono questione interna, di mercato italiano, la stagione nel suo insieme si gioca su dinamiche diverse.

- Cos’altro influisce nella fase del settore?

Oltre le difficoltà note del mercato italiano, è sotto gli occhi di tutti il fatto che il mondo, basta sentire il telegiornale, è a un quarto d’ora dall’esaurimento nervoso. Conflitti e tensioni di vario tipo. Ancora presto per coglierne gli effetti, di sicuro l’impatto psicologico che tutto questo genera non è dei migliori.

- Il 2025 ad Arezzo è iniziato con il freno a mano tirato.

Si parla di un meno 8 per cento. Ma teniamo presente che il confronto è il 2024, un anno eccezionale. E se pensiamo allo scorso fine settimana, con molte presenze di stranieri, c’è da essere fiduciosi.

- Disponibilità di posti letto, com’è la situazione quest’anno?

Le grandi strutture ricettive sono le stesse, mentre le locazioni turistiche sono in continua crescita. Non passa giorno che non ci chiami qualcuno in associazione per ricevere informazioni e consigli. Su questo terreno le cifre certe non ci sono. Con il Cin, codice identificativo nazionale, dovremmo avere dei dati attendibili. Attualmente sulla città ci sono circa 880 posti tradizionali e una cifra che oscilla tra 600 e 800 di nuova locazioni turistiche.

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