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LA STORIA

Arezzo, immigrato trova borsello, lo restituisce e rifiuta la ricompensa

Francesca Muzzi

26 Aprile 2025, 05:42

Borsello perso

Trova borsello, lo restituisce ma non vuole ricompensa

Non ha voluto ricompense, quando quel borsello è tornato nelle mani del suo legittimo proprietario. E’ una storia bella, a lieto fine, che vede protagonista un immigrato del Bangladesh e la sua famiglia e una signora aretina, insieme ad un’amica, che lo hanno aiutato a ritrovare la persona che aveva smarrito il portafogli con dentro contanti, carte di credito e documenti. A raccontare ciò che è successo vicino alla chiesa di San Donato, a due passi dall’ospedale e dal quartiere di Saione, è Donatella, la signora che sabato scorso, si è ritrovata suo malgrado, coinvolta in questa storia.

“Stavo andando a trovare una mia amica quando appena scesa dall'auto, in piazza San Donato, mi si avvicina un signore straniero e mi mostra un borsello. Mi dice che lo ha trovato per terra e mi chiede se conoscessi questa persona che era sui documenti. Dentro al borsello c'erano più di 115 euro in contanti, carte di credito e, appunto carta d'identità e altri documenti. Ma purtroppo non essendo della zona, non conoscevo chi fosse. Né io e né la mia amica. Dall'indirizzo però ci siamo messi a cercare il portone, aiutati anche dalla mia amica”.

Nel frattempo anche la moglie e la figlia di questa persona hanno cominciato a darsi da fare, e a girare per tutti i palazzi guardando i nomi sui campanelli. “Gli avevo anche suggerito - spiega Donatella - di portarlo ai vigili o ai carabinieri, ma lui voleva assolutamente riconsegnarlo di persona. Alla fine, dopo tanto cercare lo abbiamo trovato. Abbiamo trovato l'indirizzo e la casa”.

Il portafogli appartiene ad un signore di Arezzo. “Abbiamo suonato e in casa c’era la mamma che quando ha visto che gli aveva riportato il borsello, oltre ad essere felice, ha subito tentato di dare una ricompensa che però il signore del Bangladesh ha rifiutato dicendo che aveva fatto semplicemente il suo dovere. Sì - ammette Donatella - mi ha meravigliata, non solo per il gesto di onestà ma anche per la premura e l'insistenza che ha usato perché il proprietario, che poi abbiamo scoperto che aveva perso il borsello una volta sceso dall'auto, ne rientrasse in possesso”.

“Perché ho raccontato questa storia? - chiede Donatella - perché in un mondo dove tutti ci lamentiamo di tutto e di tutti e anche noi, nella nostra città non ne siamo esenti, mi è sembrato bello ciò che ha fatto, sì ci meravigliamo del bello, perché siamo troppo abituati a raccontare il brutto, specialmente se si tratta di stranieri. Una volta tanto facciamo il contrario”.

E così Donatella ha fatto e ha raccontato questa storia che sa di buono e che ci riconcilia con il mondo.

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