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IL CASO

Arezzo, truffa informatica. Restituiti i soldi che erano spariti dal conto in banca

Marco Antonucci

31 Maggio 2025, 03:04

Truffe online

Truffe online

I truffatori informatici erano riusciti a portar via 3.550 euro dal loro conto in banca. Un tranello odioso che passa da sms e messaggi e che troppo spesso le cronache sono costrette a raccontare. In questo caso l’istituto bancario aveva respinto la loro richiesta di rimborso e così la pratica, grazie all’azione di supporto di Federconsumatori Arezzo, è finita davanti all’Arbitro bancario e finanziario (l’Abf), organismo istituito presso la Banca d’Italia, che ha invece disposto il rimborso integrale della somma che era stata prelevata dai truffatori.

A ricostruire la vicenda in una nota è la stessa associazione di via Monte Cervino. Scoperto il raggiro, i truffati si sono rivolti alla loro banca per ottenere il rimborso. Un reclamo formale al quale è stato opposto un rifiuto dall’istituto di credito. E’ intervenuta Federconsumatori che ha presentato ricorso all’Abf, “evidenziando - spiegano dall’associazione - le gravi carenze del sistema di sicurezza dell’istituto di credito coinvolto. L’Arbitro, accogliendo integralmente l’istanza, ha riconosciuto le responsabilità dell’intermediario per l’inadeguatezza delle misure di autenticazione, disponendo il risarcimento delle somme sottratte”. E’ proprio in questi giorni è stato perfezionato il rimborso.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito del ricorso - sottolinea Chiara Rubbiani, presidente di Federconsumatori Arezzo - Questa decisione conferma l’efficacia della nostra azione di tutela e ribadisce il principio di responsabilità degli intermediari finanziari nei confronti dei propri clienti”. Federconsumatori sottolinea il ruolo svolto dalla Banca d’Italia, attraverso i collegi dell’Abf, nella salvaguardia dei consumatori. “In un contesto in cui i servizi bancari si spostano sempre più online, con il progressivo abbandono del rapporto diretto e la cosiddetta ‘desertificazione bancaria’, è fondamentale che gli oneri di tale trasformazione non ricadano esclusivamente sui consumatori, spesso i soggetti più vulnerabili. I cittadini non possono essere lasciati soli di fronte a truffatori che operano a livello globale con strumenti tecnologici sempre più sofisticati, sfruttando le falle del sistema”.

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