VERSO LA GIOSTRA
Il cavallo mentre viene ferrato davanti al duomo
Ciò che l'intelligenza artificiale non potrà mai sostituire. Le mani del maniscalco che ferrano il cavallo poco prima di scendere in piazza per la Giostra del Saracino. Sono le 20 di giovedì 19 giugno e ad Arezzo sta per andare in scena la Provaccia. La Prova Generale. Si sfidano le riserve dei quattro quartieri, sabato 21 giugno toccherà ai titolari e sarà sfida vera. Chi vince si aggiudica il premio, la targa dedicata alla memoria di Edo Gori, il rettore di Porta Santo Spirito e il presidente della Uisp che ci ha lasciati nel 2005. Troppo presto. Ma chi vince si aggiudica anche la porchetta da mangiare insieme a tutti i quartieristi. Mentre si passeggia in Piazza Grande che si sta vestendo per la festa, in piazza della Libertà, ecco una delle immagini più belle. Un'immagine alla quale fa da sfondo la cattedrale di Arezzo. Il cavallo del maestro di campo, Gabriele Veneri, ha perso un ferro. C'è il maniscalco, Giorgio Basagni, che è pronto a sistemare tutto. Lo fa con maestria che incanta e che prende anche la curiosità di alcuni turisti inglesi che si fermano ad ammirarlo. Il cavallo sta fermo, si lascia coccolare dalle mani del maniscalco che visto che c'è, controlla anche gli altri ferri. Una scena bellissima. Un mestiere che nessun robot, macchina o intelligenza artificiale potrà mai sostituire. Magìa della Giostra, aspettando la sfida al Buratto di sabato.
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