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LA STORIA

Da Arezzo fino a Cascia per consegnare gli abiti da sposa alle suore dono di una pellegrina

Francesca Muzzi

24 Luglio 2025, 04:21

L'ospitaliere Giovanni a Cascia

L'ospitaliere Giovanni a Cascia

Sono partiti di buon’ora con un carico speciale in macchina. Dieci abiti da cerimonia - 9 da sposa e 1 da sposo - da consegnare al monastero di Santa Rita a Cascia. Dono di un’avvocato pellegrina che insieme ai vestiti da sposi, ha messo anche due tuniche da bambini per la prima Comunione e un paio di scarpe da sposa. Un carico prezioso che lo ha consegnato all’ospitaliero Giovanni del rifugio della Sassaia di Rigutino.
Il regalo è stato, a sua volta, consegnato alle suore che lo custodiranno nel loro atelier a disposizione delle ragazze in difficoltà e non solo. E’ una bella storia quella che arriva da Rigutino e che tocca Firenze fino in Umbria, alla destinazione di arrivo, cioè Cascia. “Un’avvocato pellegrina - racconta Luciano Rosini che ha accompagnato l’amico Giovanni fino a Cascia -dopo essersi fermata al rifugio della Sassaia ed avere conosciuto Giovanni, durante un pellegrinaggio, successivamente ha deciso di donare questi abiti.

L'ospitaliere Giovanni

Sono tutti nuovi, addirittura avevano ancora il cartellino e arrivavano da un negozio che purtroppo ha chiuso”. Ma nessuno di quegli abiti andrà sprecato. “Giovanni, non appena ricevuto quel dono, ha deciso di consegnarlo alle suore di Santa Rita a Cascia e così lunedì scorso siamo partiti e abbiamo portato gli abiti”, racconta ancora Luciano.
“Sono stati molto apprezzati - dice - Le suore li metteranno, come tutti gli altri, a disposizione delle ragazze che non possono comprarsi un abito da sposa”.

Le monache di Santa Rita

Un’usanza, quella della donazione dell’abito, che ha origine negli anni Cinquanta.
Inizialmente, gli abiti donati venivano destinati alle bambine orfane o povere che abitavano nel monastero, offrendo loro la possibilità di vivere, almeno in parte, la gioia di un giorno speciale attraverso il “sogno bianco” del matrimonio. Col tempo, la destinazione degli abiti si è allargata a tutte le giovani donne che, per motivi economici o di scelta personale, non possono o non vogliono acquistare un abito nuovo per il proprio matrimonio.
E così nell’atelier del monastero di Santa Rita, non solo vengono conservati gli abiti da sposa, ma vengono custodite le storie di quegli abiti. E le emozioni che ogni sposa ha vissuto quel giorno.

Luciano Rosini


Ogni mese arrivano almeno una decina di abiti da ogni parte d’Italia, non solo usati ma anche nuovi, donati da privati e sartorie, come appunto la pellegrina che li ha portati all’ospitaliero Giovanni che ha già ricevuto altre richieste per portare altri abiti da sposa, questa volta usati, fino a Cascia. Gli abiti però non devono essere più vecchi di cinque anni. Perché la moda passa, ma l’amore, quello vero e autentico, resta per tutta la vita.

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