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LA STORIA

Arezzo, appello per una bambina ucraina che cerca famiglia per ospitarla

Francesca Muzzi

26 Luglio 2025, 04:14

Paola Perciaccante

Paola Perciaccante referente dell'associazione

Arrivano dall'Ucraina per trovare un po’ di pace in Italia. Accolti da famiglie che, almeno per un mese, fanno vivere loro una vita normale. E’ ciò che, da anni, fa l’associazione Puer OdV che ha famiglie in tutta Italia, ed un gruppo affiliato (Gruppo Puer Arezzo Bambini Senza Confini) anche ad Arezzo.

Ed è proprio da qui, da Arezzo, che parte un appello urgente, a trovare una famiglia per una bambina che arriva giovedì prossimo, 31 luglio, ma che parte da Kiev il 28. A mettere l'appello sui social una mamma che a Natale scorso ha ospitato una bambina Ukrainia tramite la stessa associazione. Un passaparola resosi necessario per ricollocare una bambina che non potrà essere accolta dalla famiglia da cui doveva andare per improvvisi motivi di salute. “E adesso stiamo cercando un altro nucleo che si possa prendere cura di lei fino al 7 di settembre”, ci dice la referente dell’associazione per Arezzo, Paola Perciaccante.

Ma come funziona il filo diretto Italia-Ucraina? Il modello è quello delle accoglienze come fu per i “bambini di Chernobyl”. “Praticamente - spiega Paola - l'associazione, è in contatto con le altre associazioni che operano, in questo caso, in Ucraina. Organizziamo soggiorni per i bambini che hanno almeno un genitore ancora in vita e che quindi, col suo permesso, possono lasciare il Paese ed arrivare in Italia dove sono ospiti e dove per un po' riescono a dimenticare la guerra e a vivere una vita normale a contatto con chi quella vita la vive ogni giorno e non si accorge della fortuna che ha”.

Il viaggio, che dura 48 ore, avviene in pullman. “Non avviene in aereo, perché le famiglie italiane sono così generose che sappiamo che altrimenti, quando i bambini tornano in Ucraina, non avrebbero modo di riportare indietro tutto quanto viene loro donato”. Dopo aver raccolto le adesioni delle famiglie la Puer OdV organizza l’intero viaggio e si preoccupa di redigere i documenti necessari all’espatrio dei bambini.

"Ad accoglierli in Italia ci sono famiglie che non vengono scelte a caso, ma tramite una selezione. E' chiaro che devono essere affidabili e in grado di ospitare un bambino per il tempo necessario. E per quel lasso di tempo garantirgli ogni bisogno. Quando arrivano in Italia c'è l'incontro con le famiglie “affidatarie” per quel mese. I bambini, che arrivano con un accompagnatore, che rimane in Italia tutto soggiorno arrivano e vengono accolti dai nuovi e temporanei genitori”.

Ma è successo - e qui torniamo al fatto di queste ore - che questa bambina non ha più trovato la famiglia che la ospitava. “Il viaggio è già stato prenotato, ma la famiglia, purtroppo non può più ospitarla e se non troveremo un’alternativa la bimba dovrà restare in Ucraina, unica di tutto il gruppo in partenza”. Da qui l' appello urgente, perché la piccola ha già il posto sul pullman e si metterà in viaggio il 28 di luglio per arrivare in città il 31, ma se non ha nessuno ad accoglierla non potrà partire e non potrà godersi questi giorni."

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