CRONACA
Beppe Rosi a sinistra e Menchino Neri
Giuseppe Rosi, per tutti Beppe, il fotografo che il 9 giugno 1985 rimandò in campo Menchino Neri dopo che aveva sbagliato il calcio di rigore e prima della storica rovesciata, è morto giovedì 31 luglio mentre si trovava in vacanza all'isola d'Elba. Aveva 70 anni e fatale è stato un malore.
Rosi aveva partecipato il 9 giugno scorso alla serata dedicata a Menchino Neri a 40 anni dalla storica rovesciata. Aveva raccontato e svelato le parole che aveva detto a Menchino mentre si trovava a bordocampo, con le mani sulle ginocchia e il viso tra le gambe. Gli aveva detto di tornare in campo che avrebbe segnato il gol decisivo. E così è stato. Menchino, poco dopo, segnò la rovesciata decisiva al Campobasso.
Durante la serata, intervistato dal nostro collaboratore, Riccardo Buffetti, Beppe Rosi disse: “Ho detto di tornare in campo, perché avrebbe segnato. Sei il nostro capitano!”. Parole che Beppe Rossi aveva conservato per 40 anni.
Giovedì scorso si trovava con la sua famiglia in vacanza all'isola d'Elba. Fatale sarebbe stato un malore. Il Museo Amaranto di Stefano Turchi che organizzò la serata dedicata a Menchino Neri così lo ricorda: "Un carissimo amico ci ha lasciato: Giuseppe (Beppe) Rosi. Per tantissimi anni a bordo campo del Comunale a scattare foto. Un mese fa abbiamo festeggiato insieme l'anniversario della 'Rovesciata d'Oro', dove Beppe ebbe un ruolo importante, rispedendo in campo Menchino.
La mia famiglia perde un Amico vero, a noi vicino sia in momenti felici che tristi. Un abbraccio ti raggiunga fino al cielo caro Beppe. Un abbraccio fortissimo a Patrizia, Lisa, Simona e tutta la famiglia". Alle condoglianze del Museo Amaranto si uniscono quelle della redazione del Corriere di Arezzo.
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