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Il caso

Garlasco, altro colpo di scena: il dna misterioso svela una inattesa verità. Probabilmente una contaminazione durante l'autopsia. La posizione della Procura

Julie Mary Marini

12 Agosto 2025, 12:21

Garlasco, altro colpo di scena: il dna misterioso svela una attesa verità. Probabilmente una contaminazione durante l'autopsia. La posizione della Procura

Chiara Poggi fu uccisa nella sua abitazione

Delitto di Garlasco, un colpo di scena dietro l'altro. L'ultimo rischia di stravolgere ancora una volta tutte le ipotesi che sono state fatte sull'omicidio di Chiara Poggi: la traccia di dna rinvenuta nella bocca di Chiara Poggi potrebbe essere frutto di una contaminazione. A spiegarlo è la procura di Pavia: "A seguito del rinvenimento di un profilo genetico sconosciuto su una garza, utilizzata 18 anni fa dal medico legale per il prelievo di materiale biologico dalla bocca della vittima, la Procura di Pavia ritenendo possibile una contaminazione con precedenti esami autoptici, ha disposto approfondimenti specifici". In sostanza la garza utilizzata poteva essere già contaminata. E' il risultato delle analisi comparative effettuate dai genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani, non previste nell'ambito dell'incidente probatorio.

Ricapitoliamo. Sul corpo della giovane, durante l’autopsia, fu utilizzata una garza per il prelievo di materiale biologico dalla bocca. E' stato rinvenuto un profilo genetico maschile completamente sconosciuto su quella stessa garza, facendo ipotizzare la possibile presenza di terze persone coinvolte nel delitto. Ora la Procura di Pavia con una nuova e approfondita analisi, ritiene possibile che quel dna probabilmente non appartiene a un misterioso estraneo bensì deriva da una contaminazione avvenuta in sala autoptica.

Le indagini genetiche condotte dai consulenti Carlo Previderè e Pierangela Grignani, confrontando i profili con tessuti biologici di cinque uomini sottoposti ad autopsia nello stesso periodo, hanno individuato una corrispondenza con uno di questi soggetti. In sostanza, quel dna maschile sarebbe frutto di un contatto accidentale avvenuto durante le procedure di esame, causato dall’uso di strumenti o garze non perfettamente sterili, e non di una traccia lasciata da un terzo individuo legato al delitto. Questa rivelazione elimina così un tassello di mistero ma apre la strada a nuove verifiche più mirate.

Per garantire la massima accuratezza e un approccio rigoroso, la Procura ha affidato alla nota antropologa e medico legale Cristina Cattaneo un nuovo incarico di approfondimento sulle cause della morte di Chiara Poggi. Il suo contributo scientifico sarà fondamentale per valutare con precisione ogni elemento medico-legale e per sostenere l’indagine, che ora vede anche Andrea Sempio indagato, mentre il fidanzato di Chiara, Alberto Stasi, è già stato condannato in via definitiva.

Questa nuova fase investigativa sottolinea la complessità e la delicatezza dell’analisi forense, dove anche un dettaglio tecnico come la contaminazione di un campione può generare ipotesi sensazionalistiche ma infondate. La Procura di Pavia, con trasparenza e metodo, ha agito per mettere chiarezza e indirizzare le indagini verso verità concrete, affidandosi a figure di massimo spessore nel panorama medico-legale. Il caso di Chiara Poggi, dopo quasi due decenni, continua a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, ma ora con dati più precisi e un nuovo sguardo scientifico, capace di squarciare il velo dei sospetti e delle emozioni per arrivare a una verità più solida e convincente.

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