LA STORIA
Velso Cesari e la chiesa di San Leo ad Anghiari
Velso Cesari ha 85 anni e praticamente da sempre la sua vita è stata scandita dai rintocchi delle campane. O per meglio dire dagli orari dei rintocchi. La chiesa è quella di San Leo, frazione ai piedi di Anghiari e fino a pochi giorni fa, Velso annunciava a forza di braccia le messe. Ora tutto è cambiato. Le campane non sono più manuali, ma elettroniche e stasera, tra l’altro, proprio a San Leo, ci sarà una cena per raccogliere fondi per finanziare proprio il sistema elettronico delle campane. Che, secondo Velso, ha cambiato anche il suono. “Quello manuale - dice - era più schietto”.
Ma il progresso arriva anche dove non dovrebbe arrivare e Velso adesso invece che andare di braccia, va di bottoni. “Ne pigio due. Uno per accendere e l’altro per spegnere le campane”. Gli orari, più o meno, sono sempre gli stessi. “La domenica per le messe e durante la settimana se ci sono funerali”. Velso regola anche la durata. Per esempio, per annunciare la messa della domenica mattina delle 8 le fa durare meno “perché ho paura che possano dare noia a qualcuno”, invece durano di più quelle che annunciano le messe più tardi.
“Ho cominciato questo lavoro che ero un ragazzotto. E ho continuato fino a pochi giorni fa”. Velso, se occorre, suona anche quelle a Tubbiano (altra piccola frazione di Anghiari ndr), quando manca il titolare. “A San Leo - racconta - le campane sono due e sono più leggere da suonare rispetto invece a quelle di Tubbiano che sono dure e pesanti e occorre più forza nelle braccia”.
Un hobby, se così vogliamo chiamarlo, che Velso ha sempre svolto con passione e puntualità e che quando ha dovuto dire basta, perché alla porta bussava il progresso “mi è dispiaciuto. Ma che cosa possiamo farci? - dice - Bisogna andare avanti e così adesso vado sempre in chiesa, ma anziché tirare la corda, accendo e spengo qualche bottone”. Un meccanismo che ha richiesto una spesa importante ed è per questo che stasera ci sarà una cena il cui ricavato andrà a finanziare le campane elettroniche che sono sempre le stesse, ma modificate. “Costano tanto le nuove campane - dicono gli organizzatori - e solo con le offerte della chiesa non riusciamo a pagarle”. E Velso le guarda, le ascolta e quasi non le riconosce più. “Però io ci sono sempre - promette - Anche solo per pigiare un bottone e per ascoltare, ancora una volta, il suono della mia vita”. Din, don, dan. Anche se quello manuale è più schietto.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy