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POLITICA

Francesco Romizi, terzo votato in Avs. La Regione gli strizza l'occhio

Francesca Muzzi

16 Ottobre 2025, 05:16

Francesco Romizi

Francesco Romizi Avs

Francesco Romizi in Giunta?

Francesco Romizi in Giunta? Il nome del capolista di Avs (Alleanza Verdi Sinistra) tra i papabili nella rosa di Eugenio Giani, appena rieletto presidente della Regione. Gossip politico o politica mercato? Anche no, visto che le preferenze per Romizi sono state ben 2.043, terzo toscano nel partito che ha sostenuto la coalizione di Giani.

“E’ una voce – commenta il capogruppo di Arezzo 2020 in consiglio comunale – Personalmente non ho ricevuto niente, nessuna chiamata, intendo”.

E come detto, a sostegno del nome di Romizi ci sono i numeri. Nella provincia di Arezzo, l’esponente di Alleanza Verdi Sinistra ha ottenuto 2.043 preferenze ed è il terzo in Toscana. Davanti a sindaci di territori di sinistra: Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino e Massimiliano Ghimenti anche lui primo cittadino, ma di Calci in provincia di Pisa. Poi c’è, appunto, Francesco Romizi, espressione di una realtà – Arezzo – governata da dieci anni dal centro destra.

“Chi mi conosce – sottolinea ancora – sa che non mi autocandido, né promuovo il mio nome. Se il presidente, insieme a tutte le altre forze politiche, decidesse di chiamarmi, ovviamente sono pronto”.

Anche perché, è bene ribadirlo, nella prossima giunta, i consiglieri che esprime Arezzo e la provincia sono solo due: Filippo Boni (Pd) e Gabriele Veneri (FdI) che però sta all’opposizione.

Ma le elezioni regionali sono anche servite per tastare il polso della politica in vista delle prossime che ci riguarderanno più da vicino. Vale a dire le amministrative della primavera 2026 che serviranno per scegliere il sindaco. Due, saranno i comuni capoluogo in Toscana dove si andrà al voto. Oltre ad Arezzo, anche Grosseto.

Dalle Regionali è venuto fuori che il campo largo funziona e che Arezzo ha ricominciato a buttare l’occhio verso sinistra. E Romizi che fa? “Non è mai stato un segreto che sono un iper unitario e approvo il campo larghissimo. Le condizioni – abbiamo visto – che ci sono e quindi è meglio stare tutti uniti. Anche sul nome del candidato che verrà scelto per contrastare il centro destra. Per quanto mi riguarda personalmente non ho mai posto veti. Il nome che deve uscire deve essere forte, in grado di opporsi alla destra con personalità e programmi”.

“Credo che oggi, da queste regionali, esca un centrosinistra più compatto, in grado di potere fare la sua parte”. Come forse non faceva da dieci anni? E Romizi che fa? “Lavoro per oggi e per il futuro”.

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