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IL CASO

Arezzo, paura al parcheggio dell'ospedale. Donna racconta: "Inseguita da uno sconosciuto"

Francesca Muzzi

25 Ottobre 2025, 04:55

Paura in un parcheggio

Paura al parcheggio dell'ospedale

“Ho avuto paura. Tanta. Non c’era nessuno in quel momento, il parcheggio era stranamente deserto, fuori veniva giù il diluvio e mi sembrava di vivere un incubo. Un uomo ha cominciato a molestarmi verbalmente”. Inizia così il racconto di Eleonora che giovedì pomeriggio al parcheggio dell’ospedale San Donato, si è ritrovata in una brutta situazione, per fortuna risolta grazie ad un ragazzo che, per così dire, l’ha salvata. E pare anche che non sia la prima volta che questo soggetto, descritto dalla ragazza come un uomo sui 40 anni, moro, vestito sportivo con chiaro accento italiano, dia noia alle giovani donne.

“Mi hanno detto - continua ancora Eleonora - che, sempre se si tratta dello stesso, lo avrebbero visto anche al Pionta e al parcheggio Cadorna. Avvicina le donne, chiede loro dei soldi e comunque non fa affatto piacere, come è successo a me giovedì scorso”.

E comincia il racconto: “Dopo che avevo fatto una visita, intorno alle 17, sono uscita dall’ospedale San Donato e mi sono diretta verso il parcheggio, quello a due piani, dove chi ha bisogno dell’ospedale, lascia l’auto”.

“Stavo aspettando una persona - prosegue ancora Eleonora - e le avevo detto di non venire con l’auto dentro e quindi mi ero messa sul muretto dove c’è l’uscita, ma anche al riparo dalla pioggia che in quel momento veniva giù a più non posso. Ad un certo punto ho visto un ragazzo venire verso di me. Non ci ho fatto troppo caso. Il suo fare, però, era alquanto sospetto, perché girava tra le auto e guardava dentro. ‘Ciao bella’, mi ha detto. Ho fatto quello che si fa in questi casi. Vale a dire mi sono messa a guardare il cellulare. Ma questo ha continuato ad insistere. Ho iniziato a guardarmi intorno e in quel momento non c’era nessuno. Praticamente il parcheggio vuoto di persone, solo auto”.

Eleonora a quel punto si alza dal muretto, comincia a camminare e chiama il marito che le consiglia di andare verso la macchina. “Ma quando ho raggiunto la mia auto, mi sono trovata questa persona proprio lì vicino dove avevo parcheggiato la mia. Sembrava che mi aspettasse. Sono riuscita a dirigermi verso le casse del parcheggio dove, per fortuna, ho trovato un ragazzo che mi ha aiutata. Gli ho spiegato la situazione e lui mi ha presa sottobraccio e mi ha accompagnato fino all’auto. A quel punto, l’uomo quando mi ha vista che ero con lui se n’è andato dalla parte opposta”.

Una volta tornata a casa, Eleonora ha scritto un messaggio sia sui social che su un gruppo di whatsapp e in entrambi le è stato risposto che non è la prima volta che accade. Non sempre all’ospedale San Donato, ma anche al Pionta e alla Cadorna. E il copione che usa l’uomo pare sempre lo stesso. Si avvicina alle donne, da sole, e chiede loro soldi.

Alcune di queste hanno raccontato “è molto insistente se non glieli dai. A me è successo più di una volta, sempre al parcheggio del San Donato. Alla fine ho dovuto dirgli, anche in maniera brusca, che i soldi non li portavo in ospedale”.

Eleonora ha anche segnalato il caso ad Atam che gestisce il parcheggio: “Magari può servire”, dice Eleonora. La sua segnalazione e il suo racconto “sinceramente ho avuto paura e una volta a casa, mi sono chiesta se avessi avuto mio figlio che cosa avrei fatto”, possono comunque essere utili per mettere in guardia altre donne e magari, con la collaborazione di tutte, identificare l’uomo.

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