RICORRENZE
Chiara Malentacchi
Anche le visite al cimitero soffrono il ricambio generazionale. Un tempo visitare i propri cari defunti era una tradizione che ci insegnavano fin da piccoli. Si andava al cimitero sempre, a tutte le età. Forse anche la cultura della morte ce la sbattevano più in faccia rispetto a come succede ora. Fatto sta che in questi ultimi anni anche le visite ai cimiteri sono diminute.
Chiara Malentacchi è colei che gestisce il grande negozio di fiori che c’è al cimitero di Arezzo. Immersa nei tantissimi fiori colorati, il suo negozio, nonostante il posto, emana serenità. Il suo è un osservatorio speciale. Tutti i giorni in tutte le stagioni dell’anno. Oltre dieci anni e in questo lungo periodo di tempo, Chiara dice: “Le visite ai defunti sono purtroppo diminuite. E non parlo solo di vendite, ma proprio di gente che va a trovare i propri cari. Siamo in una percentuale tra il 45 e il 50 per cento durante tutto l’anno e anche, nel periodo dei morti, abbiamo visto un 35 per cento in meno”.
Numeri che bene o male si ripercuotono anche sul lavoro, come conferma Chiara: “Indubbiamente anche le vendite dei fiori sono calate tanto”.
“Però - continua Chiara - ciò che è cambiato da qualche anno a questa parte è proprio la cultura del defunto. Non c’è più la tradizione della visita ai propri cari”.
In questi giorni comunque, specialmente oggi, la gente, anche se meno, arriva al cimitero a sistemare la tomba, a comprare un fiore. Che tipo di fiori? “Resiste il crisantemo più o meno grande e anche le rose rosse. Diciamo che sui fiori la tradizione ancora la fa da padrone come un tempo”.
E quanto costa un crisantemo? Ci sono stati aumenti rispetto allo scorso anno? “No - risponde Chiara - più o meno siamo rimasti nei parametri dello scorso anno. Per cui si va da 2 euro a 2.50 l’uno”.
E ancora. “In questi giorni non vengono richieste confezioni particolari, però chiedono un vaso da fiori con una carta più elaborata, per esempio”.
Accanto al vaso da fiori, immancabile i lumini da morto, come si chiamavano un tempo. “I lumini, rispetto ad una volta, li stanno mettendo tutti elettrici. Costano un po’ di più, però durano anche di più - sei mesi - rispetto a quelli di cera le cui vendite sono calate tantissimo”.
E mentre si parla, in negozio entrano tante persone. Soprattutto anziani. Incredibile, ma vero, quando Chiara dice: “Non c’è ricambio generazionale anche in chi visita i propri defunti” come a dire che le generazioni di un tempo erano più attaccate a queste tradizioni.
E i fiori durante l’anno? “Meno, ma ancora si vendono. Anche quelli finti per chi non può venire sempre”.
E in questi giorni avete assunto più persone? “No, siamo tutti a livello familiare. Una volta eravamo in dieci, dodici persone specialmente durante questo periodo, oggi siamo calati anche nel lavoro, conseguenza di un mondo che sta lentamente, ma non troppo, svoltando verso altre direzioni”.
Ma almeno oggi, forse, una visita al cimitero tutti o quasi la faranno.
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