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L'INTERVISTA

Roberto Fiorini: "Il mio Giardino delle Idee: in 18 anni 234 scrittori e nessun selfie"

Francesca Muzzi

02 Novembre 2025, 18:12

Roberto Fiorini

Roberto Fiorini

Il Giardino delle Idee e il primo Aretino dell’Anno eletto dal Corriere di Arezzo. Roberto Fiorini si racconta.

Che cosa fa adesso Roberto Fiorini?
Come amava ricordare Rita Levi Montalcini «aggiungo vita ai giorni e non giorni alla vita», e questo mi sembra già un bell’impegno.

Il Giardino delle Idee è stato l’inizio di tutti i festival di letteratura ad Arezzo. Da dove nacque l’idea?
Tutto nasce da un libro, Il Giardino delle idee di Salvatore Veca, dove un professore/nonno decide di raccontare alla nipotina Camilla a che cosa serve la filosofia. Un libro rivelatore che mi confermava che la letteratura, come la filosofia, ti fa vedere e toccare con mano che quando succede qualcosa, succede anche qualcos’altro. La letteratura è amore della ricerca della verità e della saggezza.

Tanti scrittori, chi lo colpì di più? 18 anni, 234 autori, nessun selfie. Questo è senza dubbio il record di cui vado più fiero. I ricordi li conservo tutti nel mio cuore assieme ai numeri di cellulare degli ospiti: ricordi bellissimi che non hanno bisogno di selfie o di like sui social. Da Margherita Hack affacciata alla finestra della Provincia di Arezzo che si rivolge al pubblico seduto sulla scalinata del Duomo e dice «non sono il Duce, non sono il Papa, sono soltanto Margherita» a Carlo Cracco che nel libro «A qualcuno piace Cracco» racconta che la più buona ribollita l’ha mangiata ad Arezzo al Giardino delle Idee cucinata da Laura: quella sera, con un pizzico di lucida follia, avevamo preparato una cena toscana per lo chef più esigente di MasterChef! E poi Valerio Massimo Manfredi che affascina con il suo carisma oltre 400 studenti raccontando la battaglia di Bagradas e ancora Margaret Mazzantini che racconta aneddoti in dialetto romano gustando una tagliata al rosmarino. E infine i meravigliosi momenti conviviali con tutti gli scrittori alla Buca di San Francesco dell’amico oste Mario De Filippis.

Chi avrebbe voluto invitare, ma era inarrivabile?
Alessandro Baricco, siamo spesso stati vicini, ma non abbiamo mai trovato quella data magica che spesso fa diventare le cose impossibili possibili. È il mio scrittore preferito.

Perché è finito il Giardino delle Idee?
Ma il Giardino delle Idee non si è mica seccato! Tutt’altro, il marchio è regolarmente depositato e l’associazione La Fabbrica delle Idee è in perfetta forma fisica.

Il Giardino delle Idee era trasversale: destra, sinistra e anche sport. Oggi pensa che i festival di letteratura siano solo di destra o di sinistra?
Le parole definiscono il mondo, se non ci fossero le parole, non avremmo la possibilità di parlare, di niente. Ma oggi cos’è la destra e cos’è la sinistra e scusate se prendo in prestito le parole di Gaber. I grandi festival come Mantova, Pordenone e Polignano a Mare non sono né di destra né di sinistra, sono semplicemente meravigliose occasioni d’incontro e di riflessione. Sarà perché gli organizzatori amano davvero i libri?

Che ne pensa dei festival letterari qua ad Arezzo?
Al Giardino delle Idee si parlava e si parla di libri, di buone parole ed oggi anche di danza. Giardino delle Idee significa da sempre «credere all’incredibile». Tutto il resto mi interessa ben poco.

Tornerà mai il Giardino delle Idee?
Mia figlia stava leggendo Luce e Mario di Luigi Garlando e mi ha segnalato felicissima che il romanzo era bellissimo perché raccontava di Rosalba, una ragazza con una grande passione per la danza, e di sua nonna Luce, una ex étoile che affidava alla nipote i ricordi più preziosi custoditi in una vecchia cappelliera. Ho deciso di leggerlo anch’io e posso dire che ho scoperto un romanzo incredibile: da quella cappelliera emerge una storia d’amore profonda e ribelle tra la nonna Luce, ballerina meravigliosa, e Mario, un proletario idealista che sognava la rivoluzione.

In quel momento ho pensato di invitare Luigi Garlando per un incontro presso l’I.C. Cesalpino, scuola media frequentata da mia figlia, ed ho maturato il sogno di organizzare eventi dedicati alla danza e destinati a tante giovani ragazze aretine che adorano danzare e che ogni giorno si allenano con passione e dedizione per imparare nuovi passi e coreografie. Promuovere l’incontro con Garlando ed iniziare ad organizzare eventi con ballerini come Simone “Spillo” Milani di Amici, Steve La Chance e Kledi sta davvero «aggiungendo vita ai giorni» del Giardino delle Idee. Sto incontrando decine e decine di ragazzi e ragazze pieni di vitalità, la nostra meglio gioventù. Il Giardino delle Idee è cresciuto portando con sé tutta la carica emotiva delle prime edizioni nel lontano 2005. I libri ci sono sempre, magari sono meno appariscenti, ma ci sono e stanno benissimo.

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