Addio a Vittoria Donati Sarti
108 candeline spente lo scorso mese di luglio: era la “Nonna” della provincia di Arezzo. Nata ad Anghiari il 14 luglio 1917, da diversi decenni viveva a Sansepolcro insieme alla figlia Maria Antonietta, al genero Santi Farinelli e attorno all’affetto del nipote Stefano e della moglie di quest’ultimo, Lorna.
È stato proprio il nipote Stefano – docente e divulgatore scientifico della natura – a rendere nota la triste notizia e a ricordare la cara nonna.
«La Vittoria, che mi chiamava “cocco”, mi ha insegnato a vivere in modo corretto e socialmente compatibile, sempre calma e premurosa con noi. Una vita estremamente lunga (108 anni) piena di sacrificio, tutto per costruire un futuro che ora mi ritrovo. Una supercentenaria in meno sulla terra e una stella in più nel cielo. Grazie nonna di tutto, per me sarai un amore infinito».
Come ogni anno, così anche lo scorso 14 luglio, l’amministrazione comunale andava a far visita alla signora Vittoria Donati Sarti, vedova Bellanti, portando un attestato e un mazzo di fiori: un gesto semplice ma sentito, per celebrare una concittadina simbolo di memoria e resilienza.
«È stato sempre un onore per noi poter festeggiare la signora Vittoria – ha dichiarato il sindaco – perché costituisce un esempio di forza e dignità; ha sempre meritato quindi il nostro abbraccio». E prosegue Innocenti: «Ho avuto il piacere di festeggiare con lei gli ultimi tre compleanni, era diventata anche mia nonna. Mi dispiace molto. Ha avuto sicuramente fino all’ultimo l’affetto di tutta la famiglia come una vera regina».
Un primato, quello di persona più longeva della provincia di Arezzo, detenuto dal settembre 2024; è stata inoltre tra le prime in assoluto anche della Toscana e rientra nel novero dei supercentenari d’Italia.
Vittoria Donati Sarti era originaria della frazione di Motina, nel Comune di Anghiari, dove da giovane aveva lavorato come contadina fino al matrimonio con Filippo Bellanti, figura nota del Partito Comunista e già consigliere comunale, scomparso nel 2004. In seguito, emigrò per sette anni in Francia come donna di servizio, lavoro svolto poi anche a Firenze. Al suo ritorno in riva al Tevere, gestì un emporio alla Dogana con alcuni parenti del marito.
Una vita lunga più di un secolo, testimone di grandi cambiamenti storici, sociali e culturali. Una mente lucida: dietro i suoi 108 anni ci sono storie, ricordi e valori che arricchiscono la comunità della Valtiberina. Sansepolcro, da ieri, ha un centenario in meno. Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia.
L’ultimo saluto è in programma per questo pomeriggio con la Santa Messa alle ore 14.30 nella chiesa di Santa Maria. Le condoglianze alla famiglia da parte di tutta la redazione.