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LA STORIA

Arezzo, lascia il lavoro e il calcio per prendere i voti. Francesco, 25 anni e quel messaggio ai giovani

Francesca Muzzi

01 Dicembre 2025, 04:56

Francesco Mariotti

Francesco Mariotti

Francesco Mariotti ha 25 anni e ad oggi, nella Fraternità Francescana di Betania, la stessa che ha accolto Sor. Elena Tuccitto, la ex atleta di karate, è il più giovane.

Anche Francesco, come Elena, ama lo sport e lo praticava. “Giocavo a calcio prima nell'Indomita Quarata e poi nel Capolona”, racconta.

Francesco aveva anche un lavoro. Alla Ceia, l'azienda specializzata nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di metal detector e dispositivi di controllo ed ispezione basati sulla tecnologia dei campi elettromagnetici. Insomma una vita come quella di qualsiasi millennials, fatta di sport, lavoro, amici e smartphone. Fino a quando non è arrivato il Covid. E in quel periodo è cambiato tutto.

È cambiata la vita di Francesco che ha scelto di “mettere Gesù al centro della mia esistenza”. La sua storia ora non diventa più comune a quella di tanti ragazzi della sua età. Francesco sceglie i voti. E lo fa con una grande consapevolezza e con una crescita che arriva da lontano.

“L'aspetto della fede c'è sempre stato nella mia famiglia - racconta - mia mamma era la mia catechista alla parrocchia di San Leo di Arezzo. Lì ho ricevuto tutti i sacramenti e l'ho sempre frequentata anche dopo la Cresima, quando si sa, il catechismo viene meno nella vita di un adolescente. Nel frattempo la mia vita aveva preso la strada di tutti i ragazzi della mia età. Giocavo a pallone. Prima nell'Indomita Quarata e poi nel Capolona. Sono arrivato fino in Prima categoria, contemporaneamente studiavo e appena finito il mio percorso, sono stato assunto alla Ceia.

Poi qualcosa, anzi più di qualcosa, è cambiato quando è arrivato il Covid e ci ha costretti tutti a restare in casa e a fermarci. È stato in quel momento che Francesco ha sentito la 'chiamata'. “Ho cominciato a pensare alla mia vita e mi sono accorto che una punta di tristezza abitava il mio cuore, mancava qualcosa. Prendevo in mano il cellulare e mi dicevo, non può essere che è tutto qui. È stato allora che ho deciso di andare incontro a Gesù, di rispondere alla sua chiamata e di metterLo al centro della mia vita”.

E così Francesco ha cominciato il suo altro cammino, con anche l'appoggio dei suoi genitori per lui esempio concreto e coerente. “Il 30 settembre 2022 ho lasciato il lavoro alla Ceia e il 15 ottobre sono entrato in Fraternità”.

Ma perché proprio la Fraternità Francescana di Betania? “Perché nel momento del discernimento, alcune persone mi avevano parlato delle Vertighe (il santuario che si trova a Monte San Savino ndr) e lì appena sono entrato in chiesa ho avvertito un senso profondo di pace e mi sono sentito a casa. Era come se la Madonna mi avesse dato il Suo benvenuto”.

I frati della Fraternità di Betania sono un ordine Mariano - Francescano. Sono fratelli e sorelle e la comunità è nata nel 1982 fondata da Padre Pancrazio a Terlizzi in provincia di Bari, dove ha sede la Casa Madre. Negli anni sono state fondate altre otto Case in Italia e tre in terra di missione.

Francesco, che vive a Terlizzi, indossa con gioia e umiltà quel saio azzurro che richiama lo spirito Mariano che anima la Fraternità. E quando gli chiediamo che cosa ne pensa dei suoi coetanei, lui risponde semplicemente “c'è speranza, anche io ero uno di loro. Giocavo a pallone - lo faccio ancora ogni tanto se devo essere sincero, ma a livello di partitelle in convento - lavoravo, uscivo con gli amici e sì, anche io, spesso mi 'incantavo' e mi 'perdevo' dentro il cellulare. Poi la mia vita è cambiata, ho sentito il richiamo di Dio”.

E, oggi, a quei tuoi coetanei che cosa vorresti dire? “Vorrei dire solo che Dio è amore. Non è soltanto un bel valore, un ideale. Lui è una persona viva che si fa incontrare, che vi vuole incontrare. Cercate di vivere in pienezza, ricercate la verità. È positivo porsi le giuste domande. La vita è bella e vale la pena di viverla nell'Amore”.

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