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IL CASO

Il Comune di Arezzo spende per i rifugi anti calore. Progetto da quasi 300 mila euro e questionario per i cittadini

Francesca Muzzi

03 Dicembre 2025, 03:51

Caldo infernale

Arezzo si protegge dalle ondate di calore

Con le temperature vicine allo zero, è difficile pensare all’estate e alle ondate di calore. Invece il Comune di Arezzo, tramite l'ufficio Ambiente, lo sta facendo.

Chi ha curiosato in queste settimane su sito e canali del Comune, avrà visto l'invito e il link per fare un questionario proprio a proposito delle ondate di calore. Ma che cosa è il nuovo studio? È un qualcosa che sarà presto concretizzato per prevenire gli effetti del caldo e aiutare le persone durante le giornate torride.

Lo abbiamo visto e sentito, soprattutto, che le nostre estati non sono già più come quelle degli anni Ottanta e "sarà sempre peggio", sottolinea Alessandro Forzoni, dirigente del Servizio Ambiente, Clima e Protezione Civile. “La nostra città - spiega - ha un clima di tipo continentale con estati calde e inverni rigidi. Negli ultimi anni stiamo assistendo a inverni sempre più miti e soprattutto periodi molto caldi durante l'estate che si andranno ad intensificare nei prossimi anni”.

E quindi cosa può fare la città per contrastare il caldo e soprattutto i suoi effetti sulla salute delle persone, soprattutto i più fragili? “Stiamo predisponendo un piano di azione per contrastare i periodi caldi. Un progetto che prende spunto da esperienze europee, prima fra tutte la Spagna con la città di Barcellona”.

Il progetto Heatsafe, avviato il 1° aprile 2025 e con durata prevista di 33 mesi, è coordinato dalla Federazione di Comuni della Regione Murcia (Spagna), e vede la partecipazione di diversi enti europei: Area metropolitana di Barcellona (Spagna), Comune di Agioi Anargiroi-Kamatero (Grecia), Associazione dei comuni del sud-ovest/Aswm (Bulgaria), Consiglio regionale di Durazzo (Albania), Comune di Arezzo (Italia), Università di Atene (Grecia), Fondazione CMCC (Italia), EuroVértice (Spagna).

Ma come si sviluppa? “Si parte da un piano di adattamento – spiega Forzoni – Vengono individuati quelli che chiameremo ‘rifugi climatici’, vale a dire parchi, aree verdi, biblioteche e spazi pubblici accessibili a tutti i cittadini e a coloro che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità: anziani, bambini, malati cronici; tra questi molti non dispongono nemmeno in casa di impianti di condizionamento in grado di raffrescare quantomeno le notti.

Grazie ai partner scientifici del progetto disporremo di un'analisi della vulnerabilità della città alle ondate di calore: significa conoscere le zone più suscettibili a riscaldarsi e quelle dove i gruppi target si concentrano. Inoltre prevediamo l'installazione di una rete di 18 centraline in grado di mappare il fenomeno calore in tempo reale, in questo modo avremo una rappresentazione delle temperature reali in città e ogni cittadino potrà rendersi conto della differenza di temperatura tra un parco e una piazza e pianificare anche le proprie attività di conseguenza”.

“E non è tutto - prosegue Forzoni - perché, come abbiamo scritto, c’è un questionario anonimo al quale ogni cittadino fino al 28 febbraio prossimo potrà rispondere al seguente indirizzo: https://indagini.simurgricerche.it/index.php/298128?lang=it. Grazie al questionario verranno reperite informazioni utili alla verifica degli impatti del caldo sulla nostra comunità.

Poi che cosa succede? Tutto ciò sarà già operativo la prossima estate? “Il lavoro è complesso ed articolato, per la prossima estate si prevede la predisposizione della rete di monitoraggio meteo e la definizione del piano di adattamento che contiene anche una parte dedicata alla comunicazione verso la popolazione; entro l'estate 2027 invece disporremo della rete di rifugi climatici in linea con i tempi del progetto”.

Costo dell’operazione per il Comune di Arezzo è di 285.515 euro. 228.412 euro (circa 230 mila euro) è il contributo Ue-Fesr, mentre il Comune contribuisce alla realizzazione con 57.103 euro di fondi propri e vi partecipa attraverso il “Servizio Ambiente, Clima e Protezione Civile”, come città pilota collaborando con un cluster di osservatori e partner territoriali. Tutto ciò per garantire maggiore benessere e salute agli aretini.

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