LA STORIA
Il sindaco Giampaolo Tellini
“In questo tempo di festa desidero rivolgere a tutti voi un augurio sincero di serenità e fiducia. Il Natale ci ricorda il valore della comunità, della vicinanza e dell’impegno condiviso: principi che hanno guidato il nostro lavoro durante l’anno che si sta concludendo”.
È l’inizio del biglietto di auguri di Giampaolo Tellini, sindaco di Chiusi della Verna. Un biglietto di carta che lo stesso sindaco recapiterà personalmente ad ogni famiglia di Chiusi della Verna. Una tradizione che il primo cittadino rispetta fin da quando è stato eletto sindaco, dieci anni fa (è al terzo mandato).
“Comincerò a portare i biglietti - dice - dopo l’8 dicembre. Suonerò ad ogni casa e li consegnerò personalmente e se qualcuno non c’è lo lascerò nella cassetta della posta. Ho sempre evitato di spedirli, proprio per mantenere questo stretto legame con i cittadini”.
Nel biglietto di auguri, sulla prima pagina è stato riprodotto il santuario de La Verna, mentre sul retro “ci sono tutti i lavori che abbiamo fatto a Chiusi, Corsalone, Vallesanta più altri interventi. Sono stati, ovviamente, elencati quelli più importanti e significativi”.

I biglietti che dovranno essere consegnati sono circa un migliaio. Sono mille le famiglie che abitano nel comune di Chiusi della Verna.
“Alcuni li ho già dati domenica scorsa al pranzo della terza età, poi domenica 14 li consegnerò a chi sarà presente durante la messa - dice ancora il sindaco - e infine il resto li consegnerò personalmente a mano e se non c’è nessuno in casa, come detto, li metterò nella cassetta della posta”.
E guai a sgarrare. Nel senso che ogni cittadino è ormai talmente abituato a ricevere il biglietto di auguri dal proprio sindaco che lo aspetta “e se me ne dimentico sono gli stessi a chiedermi come mai non sono passato”.
È questa la vita di tanti paesi - specialmente quelli in montagna lontani dal caos della città - residenti che vivono di solidarietà, sorrisi e strette di mano. E che anche un biglietto di auguri, di carta, portato dal sindaco, rallegra il Natale, perché in quel momento ogni cittadino si sente importante “se anche il sindaco è venuto a dirmi ‘buon Natale’”.
Storie belle e che sanno di buono.
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