USANZE
Intimo rosso
Siete pronti per indossare biancheria rossa mercoledì 31 dicembre? E' un rito come quello di mangiare le lenticchie o di gustare dodici chicchi d'uva quando scocca la mezzanotte. Ma da dove deriva il ritorno della biancheria rossa uno di quegli automatismi culturali che, pur sfidando ogni logica razionale, finisce per coinvolgere quasi tutti. Non importa quanto si sia scettici: davanti alla prospettiva di un nuovo inizio, il richiamo del rosso diventa irresistibile. Ma perché questa usanza è così radicata? La risposta risiede in un mix affascinante di antropologia, storia antica e psicologia del desiderio.
Il rosso è, per eccellenza, il colore del sangue e del fuoco: due elementi vitali che rappresentano l'energia primordiale e la forza necessaria per affrontare l'ignoto. Indossare qualcosa di rosso a contatto con la pelle significa "armarsi" metaforicamente di vigore per i dodici mesi a venire. Le radici di questa pratica affondano in epoche lontane. Nell'Antica Roma, durante il Capodanno (che allora cadeva a marzo), il rosso era il colore del potere e della salute, indossato dai legionari e dalle classi alte come amuleto protettivo. Nel Medioevo, invece, il rosso veniva utilizzato per scacciare le streghe e le maledizioni; dato che i vestiti rossi erano spesso proibiti o troppo costosi per il popolo, si iniziò a nascondere un lembo di stoffa colorata sotto le vesti comuni per protezione spirituale.
C'è poi l'influenza della cultura orientale. In Cina, il rosso è il colore portafortuna per eccellenza, legato alla leggenda del mostro Nian che, proprio durante il passaggio d'anno, veniva scacciato grazie al rumore e, appunto, alla vista del rosso. Questa vibrazione cromatica è diventata sinonimo di abbondanza e prosperità, un messaggio che il mondo occidentale ha assorbito e trasformato in un vezzo estetico-scaramantico.
Oggi, la tradizione ha le sue regole ferree: l'intimo non dovrebbe essere acquistato per sé, ma ricevuto in dono. Questo dettaglio trasforma un semplice capo di vestiario in un simbolo di affetto e protezione che viene passato da una persona all'altra. Inoltre, per completare il rito di purificazione, la tradizione vorrebbe che quella biancheria venisse gettata il mattino del primo gennaio, a indicare che il vecchio anno è stato definitivamente "consumato" e lasciato alle spalle.
Ma al di là della superstizione, indossare rosso è un atto psicologico potente. È un modo per dire a se stessi che il futuro non ci spaventa, che siamo pronti a vivere con passione e che, nonostante le incertezze, scegliamo di iniziare l'anno con una nota di colore vibrante. È un piccolo segreto condiviso, un gioco collettivo che ci fa sentire parte di una comunità che spera nel meglio. In fondo, il rosso a Capodanno non è solo una scaramanzia: è una dichiarazione di vitalità contro la staticità del passato. Se non dovesse funzionare per la fortuna, rimarrà comunque un gesto di autostima e un tocco di vivacità con cui accogliere, sorridendo, il primo sole dell'anno nuovo.
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