Il maestro
Celso Valli si è spento a 75 anni
La musica italiana piange un artista monumentale. Celso Valli è stato molto più che un produttore, un arrangiatore o un direttore d’orchestra: è stato il respiro nascosto dietro le melodie che hanno attraversato epoche, generazioni, latitudini e cuori. Buona parte della musica popolare italiana è passata dalle mani, dallo sguardo e dall’anima visionaria di Valli, nato a Bologna nel 1950, dove si è spento all’età di 75 anni. La sua è stata una carriera lunga e piena di successi, iniziata tra le aule del Conservatorio Giovanni Battista Martini e capace di trovare presto un palcoscenico più grande, fatto di studi di registrazione, sale di incisione e palchi dei festival.
Celso Valli insieme a Vasco Rossi
Celso Valli era l’uomo delle lunghe notti in studio, spesso silenzioso, disarmante nella sua umiltà, ma profondamente innovatore. La sua prima grande stagione arriva tra la fine degli anni ’70 e i primi ’80, con le collaborazioni con i pionieri del pop e dell’Italo disco come Tantra e Azoto, ma molto presto la sua arte lo porta ad incontrare i veri giganti della musica italiana. Con Vasco Rossi nasce un rapporto di profonda complicità artistica. Insieme scalano alcune delle vette più alte del cantautorato rock italiano. Brani come Sally, Un senso, Senza parole, Marea, Il mondo che vorrei e Buoni o cattivi sono il risultato di un’empatia rara tra interprete e “artista della penombra”, come amava definirsi Valli. Sono testi che raccontano dolori, cadute, rinascite e la mano dell’arrangiatore si sente nella profondità degli archi, nelle stratificazioni sonore, negli incastri emozionali che trasformano una canzone in uno stato d’animo.
Il maestro Celso Valli al Festival di Sanremo nel 2023
Di Eros Ramazzotti è stato non solo il produttore storico, ma quasi un secondo padre musicale. Dopo la vittoria a Sanremo con Terra promessa nel 1984, i due costruiscono insieme una collaborazione irripetibile. Brani come Adesso tu, Una storia importante, Musica è, Se bastasse una canzone, Cose della vita, Più bella cosa, Un’emozione per sempre portano l’inconfondibile tocco di Celso Valli. Pezzi diventati inni di un Paese, colonne sonore di viaggi, amori e cambiamenti, e dentro quelle note viveva sempre il senso dell’eterna ricerca dell’armonia. Come non ricordare poi le collaborazioni con Laura Pausini, Claudio Baglioni, Mina, Andrea Bocelli, Giorgia, Fiorella Mannoia, Raf, Patty Pravo, Gianni Morandi, Renato Zero, Mango, Ornella Vanoni, Il Volo e tanti tanti altri. L'elenco è infinito, così come quello dei brani: da La vita è adesso a Quello che le donne non dicono, da Gocce di memoria a Il mare calmo della sera, da Io canto a Self Control, da Grande amore a Uno su mille, da I migliori anni della nostra vita a Lei verrà. E tanti, tanti altri. Impossibile elencarli tutti.
Cleso Valli insieme a Ornella Vanoni
E poi ci sono i musicisti straordinari con cui ha lavorato, gli incontri internazionali, le sessioni negli studi di Peter Gabriel, le contaminazioni con le grandi orchestre inglesi e americane, i lavori con Hans Zimmer e Paco de Lucía… Valli era un costruttore di ponti sonori tra mondi lontani, un “uomo che ascoltava per creare”. Nel corso degli anni ha arricchito le sue collaborazioni con progetti per Joan Manuel Serrat, Lola Ponce, Enzo Jannacci, Irene Grandi, Filippa Giordano, Biagio Antonacci, Jovanotti. Ha persino contribuito a colonne sonore della pubblicità, come Nescafé e Postalmarket. Il suo palmares è impressionante: dischi d’oro e di platino, premi come il Latin Grammy, il Leone d’oro alla carriera, il disco di diamante con Vasco Rossi, ma soprattutto il rispetto e la gratitudine di tutto il mondo musicale italiano e internazionale, che lo piangono con dolore e già con immensa nostalgia.
Celso Valli ha firmato la maggior parte dei capolavori di Eros Ramazzotti
Senza timore di smentita si può dire che senza Valli la musica italiana non sarebbe quella che conosciamo: lo si percepisce nella profondità emotiva dei suoi arrangiamenti, nella forza innovativa delle sue scelte, nel coraggio di sperimentare suoni sempre nuovi senza mai perdere il senso della melodia italiana. Era un uomo di poche parole ma di tantissime note; uno capace di ascoltare prima di decidere, di leggere le anime altrui prima di incidere. L’ultima sua apparizione al Festival di Sanremo, nel 2023, insieme a Ultimo ed Eros Ramazzotti, è stata la conferma di quanto rimanesse ancora giovane nell’approccio: curioso, disponibile a nuove sfide, consapevole che la musica è fatta per essere condivisa, amata, tramandata. Oggi la sua mancanza pesa come un silenzio che risuona potente.
Intense anche le collaborazioni con Renato Zero
Vasco Rossi sui social, come tutti gli altri artisti italiani, ne ha esaltato la figura e lo ha dichiarato immortale: "Ha fatto la storia della musica italiana. Ho collaborato con lui dagli anni ‘80 e ho cominciato ad affidargli le mie ballate. Mi ricordo come una volta gli diedi delle idee che avevo nel cassetto, delle canzoni che non avevo mai pubblicato perché erano delle idee e lui le trasformò ognuna in un piccolo gioiello. Diventatono Canzoni per me, un album al quale sono ancora particolarmente legato. Sono vicino alla famiglia, a Paolo Valli, il figlio. Celso non morirà mai. Dentro il mio cuore sarà sempre vivo. E soprattutto non morirà mai perché i suoi arrangiamenti continueranno ad emozionare, commuovere, travolgere e coinvolgere milioni di persone".
Il maestro Celso Valli
Celso Valli ci lascia una lezione eterna: quella di chi trasforma la passione in mestiere, il mestiere in arte, l’arte in patrimonio di tutti. Non era protagonista delle copertine e probabilmente molti, moltissimi nemmeno conoscevano il suo nome. E forse sono rimasti perplessi quando si sono resi conto che tutti i principali musicisti e interpreti italiani all'improvviso hanno pianto la sua morte. Sappiano che anche grazie a lui hanno sorriso, pianto, ballato, gioito e amato. Grazie maestro.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy