Dati Istat
Ricerca e sviluppo, oltre un miliardo di investimenti
La Toscana si conferma tra i poli più rilevanti nel capitolo Ricerca e Sviluppo in Italia, con una quota del 6,5% della spesa nazionale, pari a oltre un miliardo di euro. Un risultato che la colloca tra le prime otto regioni italiane per investimenti nel settore, dietro ai grandi poli di Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte, e accanto a Veneto, Campania e Sicilia.
Un’Italia a due velocità
Secondo i dati diffusi dall’Istat, oltre metà della spesa complessiva in ricerca (il 59,8%, circa 17,6 miliardi di euro) è concentrata in sole quattro regioni: Lombardia (20%), Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte (tutte con quote superiori al 10%). A queste si affiancano i territori che, pur con valori più contenuti, superano il miliardo di euro: Veneto (8%), Toscana (6,5%), Campania (5,4%) e Sicilia (3,6%).
Dal territorio toscano il 6,5% della spesa complessiva nazionale
La crescita territoriale
Rispetto al 2022, la spesa in Ricerca e Sviluppo è aumentata in tutto il Paese, con punte record nel Nord-est (+10,5%) e nelle Isole (+13,7%), trainate dall’exploit della Sicilia (+17,1%). Anche il Nord-ovest cresce sopra la media (+7,9%), mentre il Centro-Sud mostra incrementi più contenuti. Spiccano in particolare le performance di Molise (+25,9%), Calabria (+18,5%) e Friuli-Venezia Giulia (+18,4%), oltre ai risultati di rilievo di Trento, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta (tutti sopra il 10%).
Il caso toscano: il primato delle imprese
Un dato distintivo della Toscana è la forte incidenza della spesa privata, in linea con il modello delle regioni del Nord e di parte del Centro (come le Marche). Qui la maggioranza degli investimenti arriva dalle imprese, a differenza di quanto accade in Lazio e nel Mezzogiorno, dove prevalgono gli investimenti pubblici e universitari. In Piemonte ed Emilia-Romagna la quota di spesa privata supera addirittura i tre quarti del totale, mentre nel Sud la ricerca resta in gran parte sostenuta dal settore pubblico, con punte dell’80% in Sardegna e Calabria.
Intensità e competitività
Sul fronte dell’incidenza della spesa in R&S sul Pil, i migliori risultati appartengono a Piemonte ed Emilia-Romagna, entrambe oltre il 2%. Anche altre regioni del Centro-Nord si collocano sopra la media nazionale, mentre realtà forti in termini assoluti come Lombardia e Veneto registrano intensità inferiori. Il Mezzogiorno, nel complesso, resta sotto la media nazionale, segnalando una minore capacità di attrarre e consolidare investimenti strutturali nella ricerca.
Nord privato, Sud pubblico
La fotografia che emerge è quella di un’Italia divisa tra un Nord e un Centro con forte traino delle imprese e un Mezzogiorno più dipendente dal pubblico e dall’università. Alcuni territori, come il Lazio o la Provincia Autonoma di Trento, mostrano una prevalenza di spesa pubblica e non profit anche a fronte di volumi rilevanti. La Toscana, in questo scenario, rafforza la propria identità come regione-ponte: non ai livelli delle “big four”, ma ben al di sopra della media, con una dinamica di spesa che premia il ruolo delle imprese e la capacità di innovazione diffusa sul territorio.
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