La super casa
Villa Wanda
Villa Wanda torna sotto i riflettori. Tra lavori di restauro, passato carico di misteri e futuro tutto da decifrare. La mega casa di Arezzo che dal 1968 è stata dimora di Licio Gelli, capo della loggia massonica coperta P2 fino alla sua morte nel 2015, è ancora in bilico tra proprietà attuale (società Sator) e lo Stato. L'Agenzia delle Entrate rilancia domani, mercoledì 2 ottobre, in appello a Firenze, l'azione di revocatoria per annullare il passaggio di proprietà avvenuto in passato dai figli di Gelli alla Sator (vedova e nipote), operazione immobiliare che secondo l'Erario servì per mettere al sicuro l'immobile (valore circa 4 milioni) altrimenti aggredibile dal fisco per sanare una voluminosa evasione fiscale contestata appunto ai figli del venerabile. Vicenda complessa che in primo grado si è conclusa al tribunale di Arezzo con sentenza a favore di Sator, ovvero Gabriela Vasile (seconda moglie di Gelli) e Alessandro Marsili (figlio di Maria Rosa Gelli). Lo Stato aveva tentato di sfilare ai Gelli la casa sul colle di Santa Maria anche con una confisca legata alla legge che colpisce le persone di spessore criminale, anche se defunte, e di accertata pericolosità. In questo caso la sentenza passata in giudicato ha sancito - al di là delle vicende processuali di Gelli - che l'acquisto dell'immobile (che apparteneva all'imprenditore della moda Mario Lebole) avvenne prima dell'inizio dei guai con la legge di Gelli, quindi non è qualificabile come provento di attività illegittime. Resta ora in piedi il tentativo di revocatoria che si trascina da anni. Fin quando non sarà definita la causa, non è possibile procedere ad una vendita sul mercato immobiliare. La villa porta il nome della prima moglie di Licio Gelli e da quelle stanze, circondate da un grande parco, è passata gran parte della storia e dei misteri d'Italia.
Articolo sul Corriere di Arezzo di martedì 1 ottobre.
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