La condanna
"Giusto l'ergastolo per mio padre. Mi fa schifo". E' la reazione del figlio del femminicida di Arezzo. Anis Hicham, 18 anni, dopo la sentenza di secondo grado: "Lui mi scrive dal carcere e vuole che vada a trovarlo. Non ci penso proprio. Tra molti anni chissà".
Jawad Hicham, 39 anni, uccise davanti agli occhi di Anis e della sorellina, la loro madre Sara Ruschi e la nonna Brunetta Ridolfi. Una notte di sangue nell'aprile 2023 in via Varchi, nel centro di Arezzo, davanti a porta San Lorentino. L'uomo non accettava l'idea della separazione e prese il coltello da cucina. Un massacro. Durante il processo di appello a Firenze, il figlio Anis, parte civile, ha provato rabbia quando il padre ad un certo punto il genitore ha negato di aver avuto anche in precedenza atteggiamenti violenti verso la compagna Sara.
I giudici hanno ribadito il verdetto di Assise. Cadute le richieste della difesa volte a togliere il massimo della pena. Il 18enne Anis quella notte, ancora minorenne, tentò di soccorrere la madre, colpita dai fendenti sul lettone, con la piccola accanto, e la nonna. Fu tutto inutile. Poi chiamò il 118 mentre l'uomo andò in strada e attese la polizia per l'arresto. Il ragazzo è diventato uomo rapidamente. Completati gli studi, dice, lo attende un lavoro da gommista. La sorellina viene cresciuta da una nuova famiglia alla quale è stata affidata.
Articolo completo sul Corriere di Arezzo di giovedì 24 ottobre
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