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IL PARADOSSO

Sei proprietari per la casa crollata a Pieve a Ranco, strada ancora chiusa e rabbia dei residenti

Francesca Muzzi

10 Novembre 2024, 10:09

Casa crollata sulla statale 73: comincia la procedura di demolizione

Sale sempre di più la rabbia dei residenti di Pieve a Ranco e delle zone limitrofe. La strada, la vecchia Senese Aretina, è ancora chiusa, anche se la gente continua a passare, ignara dei pericoli. La casa, che era crollata - il tetto - una prima volta nel 2016, è venuta giù ancora nella notte tra il 23 e il 24 di ottobre ed ha invaso la carreggiata. Da allora, oltre alla chiusura della 73 che va verso la Valtiberina e viceversa e i cartelli che indicano che la strada è interrotta, non c’è stato altro. E i residenti sono arrabbiati. Vogliono capire quando la strada verrà riaperta. Vogliono sapere quando i pullman di linee torneranno a passare dentro il paese e soprattutto quando tutto tornerà alla normalità. L’assessore Alessandro Casi che si sta occupando di tutta la vicenda fino dalla prima ora, sottolinea: “Giovedì scorso, è stata notificata l’ordinanza di messa in sicurezza al sesto proprietario”, dice. Si scopre infatti che i proprietari di quello che resta della casa non sono tre, ma sei. “Abitano tutti fuori Arezzo e anche l’ultimo è stato finalmente rintracciato. Insomma non è stato facile - dice ancora l’assessore - Da giovedì scorso, o meglio da venerdì è dunque cominciata la settimana durante la quale i sei proprietari si devono mettere d’accordo per capire se mettere in sicurezza o se demolire quello che resta della casa. “Se non succederà niente entro venerdì prossimo - prosegue l’assessore Alessandro Casi - se ne farà carico il Comune. In merito a questo abbiamo già contattato una ditta, ma prima dobbiamo aspettare di capire che cosa faranno i sei proprietari”. Nel frattempo la strada che porta in Valtiberina resta chiusa. O almeno così dovrebbe. Le transenne ci sono, ma chi arriva le sposta per passare e per non fare la superstrada. Dallo scorso 24 ottobre i circa 70 residenti tra Pieve a Ranco, Molin Nuovo e le altre piccole frazioni se devono andare in Valtiberina, devono tornare verso Arezzo e devono prendere la superstrada. Collegamenti macchinosi soprattutto per le persone anziane costrette a casa, perché alcune di loro hanno paura a fare la superstrada. E così, come ci dicono i residenti: “Anche se hanno bisogno di andare in farmacia o a prendere un pezzo di pane a Le Ville di Monterchi, non lo fanno. E ci sono persone che abitano da sole. Siamo in una situazione di completo disagio, nessuno ci dice niente - sottolineano - Una settimana fa sembrava che da un giorno all’altro tutto si muovesse e invece non è successo assolutamente niente. Siamo imprigionati qua. Tra poco è un mese e non sappiamo davvero che cosa fare”.

Servizio sul Corriere del 10 novembre

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