IL RICORDO
La cerimonia
“Ho voluto da sempre visitare questo luogo. Ringrazio tutti coloro che lavorano per mantenere questa memoria”. Lojze Peterle, ex premier della Slovenia, già ministro degli esteri e per lunghi anni eurodeputato, figlio di un internato nel campo di Renicci, arriva ad Anghiari domenica 10 novembre con una delegazione dalla Slovenia, per rendere omaggio alle vittime del campo di internamento. Due le associazioni che hanno promosso la visita: la Biblioteca Dušan Černe di Trieste e Sodalizio San Raffaele di Lubiana (Rafaelova družba), associazione cattolica che si occupa degli sloveni nel mondo. Il campo (formalmente Campo di internamento fascista e badogliano n. 97 n.d.r.) era destinato alla reclusione di civili rastrellati dalle truppe italiane in Slovenia e in particolare nell'allora provincia di Lubiana. Si stima che in undici mesi di attività (dall'ottobre 1942 al settembre 1943 n.d.r.) abbia ospitato circa diecimila prigionieri, in 159 persero la vita a causa delle condizioni di detenzione. I resti della maggior parte delle vittime sono conservati presso il Sacrario degli Slavi, all'interno del cimitero di Sansepolcro. Qui la delegazione slovena, prima di arrivare a Renicci, ha reso omaggio alle vittime con il saluto del presidente del consiglio comunale di Sansepolcro Antonello Antonelli. Il padre di Lojze Peterle riuscì a salvarsi dal massacro e scappò, camminando per circa un mese. “Ringrazio tutti coloro che hanno aiutato mio padre nel suo lungo cammino di ritorno a casa – ha proseguito Peterle – visitare questo posto mi rasserena perché ho visto che ci sono i rappresentanti della politica e delle istituzioni che coltivano questa memoria e lo spirito europeo”. Dal 2009 all'interno Renicci è stato realizzato un parco della Memoria. Proprio qui, la delegazione slovena è stata accolta dal presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri e da Mirko Draghi, rappresentante dell'Anpi di Sansepolcro. La cerimonia ha visto la deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato al ricordo delle vittime, la lettura di alcune poesie e una breve cerimonia religiosa. Il saluto a nome delle due organizzazioni è stato portato da Ivo Jevnikar (ex caporedattore della redazione slovena della TRG di Trieste n.d.r.) e successivamente c'è stato l'intervento del presidente Polcri. “Noi vorremmo creare un progetto multimediale attorno al parco della Memoria – ha detto il presidente Polcri – perché soprattutto i giovani possano toccare con mano quanto accaduto qui. Abbiamo tanti carteggi legati a quei momenti che sono molto intimi e che fanno parte della nostra storia. Questo è il nostro progetto da condividere anche con gli amici sloveni”.
Servizio sul Corriere del 12 novembre
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