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IL PARADOSSO

Arezzo, strada e residenti ancora bloccati per il rudere dopo un mese. "Siamo esasperati"

Francesca Muzzi

22 Novembre 2024, 09:45

Pieve a Ranco..

“Noi non ne possiamo più. Siamo esasperati. E’ un mese che aspettiamo una soluzione”. I residenti di Pieve a Ranco, ma anche di Molin Nuovo, alzano la voce. Da quasi un mese - era la notte tra il 23 e il 24 ottobre - non possono andare verso la Valtiberina, perché la casa rudere che si trova sul ciglio della vecchia Senese Aretina, è crollata invadendo la carreggiata. Viabilità interrotta e disagi che sarebbero dovuti durare per poco e che invece continuano a protrarsi. “Nessuno ci dice quando finirà questa situazione. Siamo esausti, tanto che spesso togliamo le transenne e passiamo dalla strada, nonostante il pericolo”. Il rudere infatti non è affatto stabile e in queste ultime settimane si sono verificati nuovi crolli. L’ultimo pochi giorni fa, è venuta giù un’altra parte di solaio. Ma che cosa dice il Comune? La storia della casa è ormai nota. Appartiene a sei proprietari che non sono residenti ad Arezzo, alcuni di loro nel Lazio. Non appena ci fu il crollo venne loro notificata l’ordinanza che avrebbero dovuto prendere provvedimenti. E dunque demolire l’abitazione, oppure metterla in sicurezza. Non è successo niente di tutto questo e a quel punto il Comune ha dovuto prendere in mano la situazione. Ma dagli uffici ci dicono che la procedura “verrà attuata forse i primi dicembre, perché dobbiamo prima fare tutti i passaggi, compresa l’ordinanza che dovrà firmare il sindaco. Successivamente si procederà alla demolizione in danno”. Quando questo avverrà c’è ancora da capirlo. In Comune sperano che entro dicembre, già nei primi giorni, la situazione si possa risolvere. Ma non è detto. E intanto che cosa succede? Intanto i residenti sono stufi e non solo. L’unica attività commerciale che è la Botteghina di Molin Nuovo, in questo mese si è vista calare i clienti. “La gente che arriva da Arezzo è più o meno la stessa - ci dicono - Quella che invece viene dalla Valtiberina è calata, perché i nostri clienti devono arrivare fino a Palazzo del Pero per poi tornare indietro”. “Non solo - proseguono ancora i titolari - Noi siamo sempre riforniti per quanto riguarda il pane, ma è anche vero che per avere tutti i giorni il pane fresco dobbiamo fare chilometri in più. In totale da un mese a questa parte di chilometri in più, al giorno, ne facciamo 24. E la benzina chi ce la ripaga?”, si chiedono. Un disagio anche per chi deve andare a lavorare in Valtiberina.

Servizio sul Corriere del 22 novembre

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